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Cronaca Capodrise

Il nuovo pentito dei Belforte al banco dei testimoni nel processo per usura

Il pm Ranieri ha integrato la sua lista testi chiedendo di sentire anche Buonanno

Il collaboratore di giustizia Giovanni Buonanno sarà sentito nel corso del processo a carico di Domenico e Raffaele Rossetti, di 66 e 48 anni di Capodrise, accusati di usura. Lo ha formalizzato il pubblico ministero Ranieri della Dda di Napoli che ha depositato un'integrazione alla propria lista di testimoni nel corso dell'ultima udienza celebrata dinanzi al collegio presieduto dal giudice Crisci del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Nel corso dell'udienza si è assistito all'ammissione delle prove come richieste dalle parti. Si torna in aula a inizio aprile per l'inizio del dibattimento. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Angelo Raucci, Pietro Tardi ed Antonio Emiliano Pota. La parte civile è rappresentata dall’avvocato Mariano Omarto.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti Raffaele Rossetti avrebbe prestato ad un imprenditore, che si trovava in stato di bisogno, 29mila euro riuscendone ad ottenere, in cambio, 60mila euro in circa 6 anni. L’accusa di prestiti a tassi usurari è arrivata, però, nel momento in cui la parte offesa è stata costretta a cedere un immobile intestato alla moglie del valore di 170mila euro, che era stato posto a garanzia del prestito. E per costringere la vittima a cedere e pagare, secondo la ricostruzione della Procura distrettuale antimafia, non sarebbero mancati atti di violenza.

In particolare, secondo la ricostruzione, Domenico Rossetti avrebbe colpito la vittima con uno schiaffo al volto, costringendolo a pagare le somme di denaro prestate ed a non rivendicare l’immobile. Lo stesso Raffaele Rossetti, per costringere la vittima a cedere, avrebbe paventato la sua contiguità al clan Belforte. 

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