rotate-mobile
Cronaca Santa Maria a Vico

Il pane della camorra. Parla in aula il fedelissimo di Zagaria

Caterino ha raccontato della detenzione con Del Villano in carcere, delle iniziative imprenditoriali della famiglia e della sua decisione di allontanarsi dai Casalesi

E’ stato il turno del collaboratore di giustizia Massimiliano Caterino nel processo in Corte d’Appello a carico dell’imprenditore di Grazzanise, ma trapiantato a Santa Maria Capua Vetere, Gianni Morico, che è imputato insieme ad altri cinque imputati dopo essere stato assolto in primo grado. Il pentito del clan dei Casalesi si è soffermato in particolare sulla posizione di Nicola Del Villano, col quale, ha dichiarato, è stato detenuto insieme dal 2006 al 2009, perdendone le tracce successivamente.

Caterino, dopo aver raccontato anche della sua decisione di allontanarsi dal clan dopo l’arresto del capoclan Michele Zagaria, ha parlato anche del negozio di vendita del pane che Del Villano aveva aperto a San Cipriano d’Aversa, escludendo che vi fosse un interessamento del clan. L’udienza è stata poi aggiornata a settembre.

Gli imputati sono accusati di aver creato un vero e proprio ‘cartello del pane’ grazie alla forza del clan dei Casalesi. Sotto processo c’è l’imprenditore di Santa Maria Capua Vetere Gianni Morico, ex presidente del Gladiator e proprietario de ‘La Casa del Pane’, che fu assolto in primo grado, insieme al fratello Vincenzo (condannato dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere a 4 anni e 2 mesi), Nicola Del Villano di Cancello ed Arnone (4 anni e 8 mesi), Pasquale Fontana di San Cipriano (7 anni), Mario Maio di Santa Maria Capua Vetere (5 anni e 4 mesi) e Salvatore Rocco di Grazzanise (4 anni).

Secondo la ricostruzione della Dda il gruppo criminale legato al boss Michele Zagaria aveva acquisito il controllo di attività imprenditoriali tra Grazzanise, Cancello e Arnone, Santa Maria Capua Vetere, Sparanise, Teano e Giugliano.  A capo del gruppo ci sarebbe stato Nicola Del Villano e Pasquale Fontana, entrambi vicini al boss, che avevano assunto un ruolo di primo piano dopo i conflitti interni determinati dalle inchieste giudiziarie e dagli arresti. Per gli inquirenti, contigue al clan sono alcuni imprenditori dell’area tra cui Morico, ma anche di due bar, quello grande vicino alla caserma dei carabinieri e un altro pure grande in piazza Bovio, di fronte al teatro Garibaldi a Santa Maria Capua Vetere. Nel processo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Stellato, Paolo Raimondo, Giovanni Cantelli, Paolo Di Furia, Angelo Raucci.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il pane della camorra. Parla in aula il fedelissimo di Zagaria

CasertaNews è in caricamento