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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Patenti comprate, ecco come funzionava la truffa: dagli auricolari ai candidati sostituiti

Telecamere e confessioni degli indagati hanno svelato il sistema scoperto dalla Procura

Era un sistema ben collaudato e attivo da anni quello messo in piedi da Silvestro Ferraro e Gaetano Aurilio, i due leader del sodalizio criminale arrestati nell’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere sulle ‘patenti facili’.

Ferraro e Aurilio, rispettivamente proprietario dell’autoscuola ‘Silvano’ di Marcianise e direttore della Motorizzazione di Caserta, disponevano di diversi ‘trucchi’ per consentire ai partecipanti alle prove d’esame di passare il quiz.

Nelle sale di esame, che sulla carta dovrebbero essere a porte chiuse, in realtà c’era un continui via vai di persone grazie alla compiacenza di alcuni membri di commissione, adeguatamente pagati da Ferraro e Aurilio.

IL VIDEO DELL'IMBROGLIO

In cambio nella sala, come rilevato dalle telecamere spia installate dalla Squadra Mobile di Caserta, potevano entrare auricolari e persino suggeritori e sostituti. Quest’ultimi, tre ‘specialisti’ preparati ad hoc per gli esami, non venivano identificati dai membri della commissione, che non si fermavano neanche a guardare la carta d’identità.

Un quadro confermato anche dalle confessioni di alcuni dei giovanissimi indagati nell’inchiesta, che hanno specificato anche il tariffario: si andava infatti dai 1500 euro per i suggeritori (per i partecipanti casertani), ai 2500 euro per il suggeritore per i ‘forestieri’, ai 3-4mila euro per chi voleva essere sostituito dall’esperto fornito dal gruppo criminale.

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