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Cronaca Orta di Atella

Troppi abusi, il Comune vuole demolire un intero palazzo

Avviato procedimento per la demolizione dopo il blitz cooi vigili

Ordinanza di demolizione per un palazzo di via San Nicola realizzato in parte su una zona standard destinata a un centro sociale per anziani. La dirigente Teresa Ricciardiello, in qualità di responsabile del settore Politiche del Territorio, ha adottato un’ordinanza di abbattimento per alcune irregolarità urbanistiche. Il provvedimento è stato notificato a Grazia Frignola, moglie dell’ex sindaco Andrea Villano, in qualità di titolare del permesso di costruire, e a Carmela Cinquegrana, legale rappresentante della F.A.G.G. Costruzioni Generali S.R.L, in qualità di titolare della licenza edilizia al momento della presentazione dell’istanza, moglie di Gianfranco Piccirillo, ed è la sorella di Annalisa Cinquegrana, consigliere comunale di maggioranza, eletta nella lista Democratici e Riformisti.

L’ordinanza di abbattimento è stata inviata anche a tutti gli attuali proprietari degli appartamenti e per conoscenza ai carabinieri di Orta di Atella. L’operazione immobiliare ha fruttato circa un milione e mezzo di euro. Dopo due sopralluoghi effettuati dalla Ricciardiello con l’ausilio della polizia municipale sono emerse numerose difformità tra cui l’ampliamento del seminterrato di circa 248 mq con altezza differente di 4.44 metri circa rispetto ai 2.70 metri autorizzati; difformità totale del piano terra trasformato da porticato e box auto a civile abitazione; ampliamento in difformità delle due unità abitative poste al primo piano; ampliamento in difformità delle due unità abitative poste al piano secondo; trasformazione del piano sottotetto con cambio di destinazione d’uso da sottotetto termico a civile abitazione realizzando due unità abitative; difformità dell’altezza totale del fabbricato pari a circa 11.85 metri alla gronda rispetto ai 10.90 inseriti nel permesso di costruire; difformità totale dei prospetti e delle sezioni; chiusura integrale del vano scala avente una superficie di 24.57 mq e una volumetria di circa 295 mc; mancata realizzazione degli standard di progetto indicati nella licenza edilizia consistenti in area a giochi o area a verde. E infine l’irregolarità più grave e non sanabile, cioè lo sconfinamento parziale del fabbricato in zona destinata a standard urbanistici, “ovvero realizzazione di parte del fabbricato su zona a standard urbanistici di inedificabilità assoluta”.

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