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Cronaca

Orologi falsi, il colosso ‘Daniel Wellington’ fuori dal processo a 6 imprenditori

Il giudice non ammette la costituzione di parte civile della multinazionale. Mille cronografi contraffatti venduti dai negozianti

Il colosso della produzione di orologi "Daniel Wellington" resta fuori da un processo a carico di sei persone, tutti imprenditori del settore del casertano, accusate di aver messo in vendita cronografi contraffatti.

Il giudice monocratico Iorio, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, non ha ammesso la costituzione di parte civile della casa produttrice. Sono stati i difensori degli imputati - gli avvocati Dario Pepe, Carmela Ferraro e Giuseppe Nespoli - a ribadire come la procura estera, rilasciata da un notaio straniero, non avesse validità in Italia in quanto non autenticata dagli organi competenti. Un'eccezione che è stata accolta dal giudice che ha sciolto la riserva e deciso l'esclusione dal processo della "Daniel Wellington".

Il processo riprenderà a marzo del prossimo anno. Secondo l'accusa, gli imputati - residenti a Caserta, Napoli, Maddaloni, Melito e Casaluce - avrebbero commercializzato complessivamente un migliaio di orologi "Daniel Wellington" falsi. O meglio, privi dell'ologramma di riconoscimento. Le difese hanno preannunciato la produzione di precedenti sentenze del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che, in più circostanze, hanno mandato gli imputati assolti in casi analoghi.

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