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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Teano

Omicidio Mollicone, il pm fa traballare Mottola e la difesa 'ritira' la testimonianza del padre

La decisione spacca il fronte difensivo. Il criminologo lavorino: “Un innocente testimonia sempre…”

Una deposizione calma e pacata, con dovizia di particolari. Sembrava filare tutto liscio mercoledì per la deposizione di Marco Mottola, il 39enne di Teano, accusato dalla Procura di aver aggredito Serena Mollicone nella caserma dei carabinieri di Arce e di averle provocato la ferita che, poi, ne ha provocato la morte.

Una deposizione, come racconta FrosinoneToday, durata otto ore. Non ci sono state sbavature, fin quando, a metà pomeriggio, durante il contro esame del pubblico ministero Maria Camen Fusco, sono iniziati i problemi che hanno portato all'interruzione della deposizione e dell'udienza. 

Il 39enne, accusato insieme al padre Franco ed alla madre Anna Maria di omicidio volontario, alla domanda inerente la porta contro la quale sarebbe stata fatta sbattere la testa di Serena Mollicone, non ha saputo spiegare un passaggio importante: del perché lui sostenga che il danneggiamento sia stato fatto dal padre in un momento d'ira mentre il padre, in sede di interrogatorio nel marzo del 2008, riferisce ai carabinieri di Pontecorvo ed al magistrato che a rompere la porta sia stato il figlio Marco con un pugno.

Un aspetto questo che Marco Mottola non è stato in grado di spiegare e per questo motivo, ad un certo punto, con urla e grida la difesa gli ha intimato di interrompere la testimonianza e di non rispondere più ad alcuna domanda. Non solo. Gli avvocati hanno annunciato che neanche il maresciallo Franco Mottola siederà sul banco degli imputati per essere ascoltato.

Una decisione, quest’ultima, che ha portato ad una spaccatura del pool difensivo. Il criminologo Carmelo Lavorino ha annunciato di non essere d’accordo e che, per questo motivo, il suo team non prenderà più parte alle udienze. “Ci dissociamo dalla decisione di non far sottoporre a deposizione il maresciallo Franco Mottola” ha affermato in un video postato sui social. “Una persona innocente si sottopone sempre all’esame. Purtroppo oggi in aula abbiamo assistito ad alcuni tentativi di intrappolamento del pubblico ministero. Ma non siamo d’accordo con questa decisione. Per motivi di coerenza rinunciamo di essere portavoce del pool di difesa. Quando toccherà a noi, presenteremo la nostra tesi investigativa e medico-legale; andremo a demolire tutto quello che finora è stato portato contro la famiglia Mottola. Noi avevamo dato la parola che il maresciallo Mottola avrebbe chiarito molti aspetti; assumere una iniziativa del genere, che non condividiamo, ci porta a dividerci. Da lunedì il pool tecnico di difesa non sarà più presenze alle udienze dibattimentali”.

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