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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Omicidio Tondi, Lavoretano chiede una nuova perizia sull'orario della morte

L'istanza ai giudici d'Appello. La decisione tra 2 settimane. In primo grado è stato condannato a 27 anni di carcere

Un altro perito che valuti esattamente l’ora della morte di Katia Tondi, la 31enne ammazzata il 20 luglio 2013 nell’appartamento di San Tammaro dove viveva insieme al figlioletto ed al marito Emilio Lavoretano, condannato per l’omicidio a 27 anni di carcere in primo grado. La richiesta è stata avanzata dalla difesa dell’imputato, rappresentata dall'avvocato Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora e Natalina Mastellone, nell’udienza di questa mattina davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Napoli. I giudici hanno preso tempo per decidere ed hanno rinviato l’udienza di un paio di settimane.

In primo grado ha retto la tesi della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, rappresentata in aula dal pubblico ministero Domenico Musto, secondo il quale l'omicidio di Katia Tondi sarebbe avvenuto tra le ore 18 e le 19 di quel tragico sabato di luglio, l'orario nel quale il ragazzo di Santa Maria Capua Vetere sarebbe stato in casa da solo con la moglie ed il figlioletto. Ad incastrarlo, infatti, è proprio l’orario: prima delle 18, infatti, Katia era a casa con la mamma, Assunta Giordano. Dopo le 19, Emilio è stato ripreso dalle telecamere di un negozio dove si era recato a comprare alcune cose per il figlioletto. Secondo il pubblico ministero Domenico Musto, dunque, Emilio poteva essere l’unico ad aver ucciso la moglie, sulla base di una perizia che ha stabilito l’orario della morte dei Katia proprio in quell’ora. Ma adesso la difesa vuole ribaltare la decisione e per questo ha chiesto la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale.

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