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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Segretaria uccisa, appello della madre alla maestra indagata: "Provi a stare dalla mia parte"

Silvana Smaniotto chiede ai testimoni di farsi avanti: "Sono cinque. Chi sa qualcosa parli"

Chi sa parli. E' l'appello della mamma e della sorella di Nada Cella, la 24enne uccisa nel 1996 a Chiavari nello studio del commercialista Marco Soracco dove lavorava e per cui oggi, a distanza di 25 anni, è indagata la maestra casertana Annalucia Cecere

Silvana Smaniotto, la mamma di Nada, invita Annalucia a dire ciò che sa. "Non so se è stata lei ad ammazzare Nada. Ma le chiederei di mettersi dalla mia parte, per vedere come ci si trova dalla parte dove sono. Visto che è mamma, mi può capire. Non si può accettare la morte di un figlio così, come sono stata costretta a fare io". Poi un appello rivolto ai testimoni, non solo la donna che in una telefonata indicava di aver visto Annalucia "sporca" la mattina del delitto, ma anche altre persone. "Erano 5, vi prego col cuore di presentarsi, di farsi avanti per dire quello che sanno". 

Anche la sorella di Nada, Daniela, ha lanciato un appello su Facebook per chiedere che “chi sa parli”. In un post, Daniela, ha esordito chiarendo che “al momento non so chi ha ucciso mia sorella, ma voglio vedere il/la colpevole e voglio poterlo fare guardandolo/la negli occhi. Mi domando: ma come si può stare in silenzio 25 anni sapendo - ha proseguito - Mia mamma ha dimostrato dignità e grande forza e chiederei a chi ha riconosciuto la voce di parlare o alla persona che ha fatto la telefonata di farsi avanti e alle altre quattro "signorine " di fare lo stesso. Fatelo a nome di Nada e di una grande donna quale è mia mamma. Vi prego, abbiamo bisogno di sperare che ci siano ancora brave persone”.

Intanto, emergono nuovi dettagli sui giorni precedenti all’omicidio della 24enne di Chiavari. Sempre la mamma ha rivelato che qualche giorno prima la ragazza aveva ricevuto un mazzo di fiori accompagnato da un biglietto anonimo in cui si parlava di “un prossimo o eventuale invito a cena”. Silvana ha raccontato che ai tempi con la figlia ipotizzarono potessero arrivare proprio da Soracco, che ha sempre negato però di avere un interesse romantico nei confronti della dipendente. Eppure per gli inquirenti Nada potrebbe essere stata uccisa proprio per i sentimenti che il commercialista nutriva per lei: l’ipotesi è che qualcuno - Annalucia Cecere, secondo l’accusa - le abbia teso un agguato in ufficio la mattina del 6 maggio, colpendola alla testa con un oggetto pesante e lasciandola in fin di vita sul pavimento dello studio, perché decisa a prendere il suo posto nella vita di Soracco a livello lavorativo e sentimentale.

Gli inquirenti, inoltre, si stanno concentrando anche sul rintracciare i testimoni dell’epoca, non solo la donna che ha parlato nella telefonata ma anche le altre cui si fa riferimento. Una di loro al telefono avrebbe detto: "Il sospetto mi è venuto al pomeriggio quando l’ho saputo, mi sono detta, ma è possibile che quella sia andata col santo così”. Ed è qui che la traduzione della telefonata si fa difficile, perché la donna che parla (e che dal tono di voce sembra di mezza età) infarcisce la chiamata di espressioni dialettali in genovese, tra cui appunto questo “andare col santo”. Che secondo la mamma di Nada, chiavarese e conoscitrice del dialetto, potrebbe significare “avere fatto una pazzia, una fesseria".

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