Omicidio di camorra, il Riesame annulla l'arresto di Buonanno
Accolto il ricorso del difensore. Secondo la Dda avrebbe fornito le armi per l'agguato
Colpo di scena al tribuale del Riesame: i giudici napoletani hanno accolto il ricorso presentato dagli avvocati Giuseppe Foglia e Massimo Trigari ed hanno annullato l'ordinanza cautelare a carico di Gennaro Buonanno, 70 anni di Marcianise, per l'omicidio di Giovanbattista Russo, padre di un collaboratore di giustizia. Buonanno era stato raggiunto dal provvedimento cautelare a fine luglio insieme con Domenico Belforte, Pasquale Cirillo e Luigi Trombetta.
L'omicidio di Russo, avvenuto nel gennaio 1997, si inserisce a pieno titolo nella guerra che vide tra gli anni 1986/2007 contrapposti due clan: i Piccolo, noti come i“Quaqquaroni” ed i Belforte soprannominati i“Mazzacane”, per l’egemonia territoriale dei traffici illeciti nell’area di Marcianise.
Secondo la Dda, Domenico Belforte sarebbe stato il mandante dell'omicidio; Buonanno avrebbe fornito le armi utilizzate per il delitto; Cirillo sarebbe stato l'esecutore materiale unitamente a Bruno Buttone, ora collaboratore di giustizia; Trombetta sarebbe stato lo “specchiettista”. Ma le prove che i magistrati della Dda hanno portato per sostenere la misura cautelare a carico di Buonanno non hanno passato il vaglio del Riesame, che ha disposto l'annullamento dell'ordinanza.