"Preghiamo soprattutto per Francesco. Il suo è il dolore più grande". Queste le parole del vescovo di Caserta Pietro Lagnese durante l'omelia funebre per Patrizia Vella Lombardi, 54 anni di Capodrise da tutti conosciuta come Rosa e sorella del vicario generale della diocesi di Caserta don Gianni Vella, strangolata dal figlio Francesco Plumitallo. 

Alla chiesa di San Giovanni Paolo II, del quartiere San Giuliano Martire a Marcianise, si sono celebrate le esequie per la donna. Nel corso della sua omelia monsignor Lagnese ha evidenziato il pentimento di Francesco che "si è reso conto del suo gesto compiuto in un momento di totale incoscienza". Presente gran parte della diocesi di Caserta, con tutti i suoi sacerdoti che hanno mostrato solidarietà a don Gianni.

Proprio Vella ha chiuso il rito ringraziando la Chiesa di Caserta per la vicinanza e l'affetto. "Patrizia cercava di essere amata - ha poi detto don Vella - Cercava un senso alla sua vita. Tante volte ha avuto voglia di mollare. Poi 20 anni fa si è avvicinata a Dio ed ha cominciato a leggere la sua storia con una luce diversa. Una storia di redenzione nonostante tutte le difficoltà". Poi un passaggio sul nipote: "Vi chiedo di pregare per Francesco per il suo recupero. Vi chiedo di amarlo", ha concluso. 

La tragedia si è consumata martedì in via Santa Maria degli Angeli a Capodrise. Francesco dopo colazione si sarebbe avvicinato alla madre afferrandola per un braccio e strangolandola. Poi, dopo aver vegliato il corpo per un tempo indefinito, ha allertato la polizia ed i familiari. In commissariato a Marcianise, alla presenza dei suoi legali (gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo), ha confessato tutto. Il 30enne soffre di disturbi psichici ed ha confermato di non aver assunto le sue medicine quel giorno. Il gip ha disposto nei suoi confronti una perizia psichiatrica. 

I funerali di Rosa Vella