rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Casal di Principe

Condannato per omicidio ma è innocente: ora chiede il risarcimento

La Cassazione ha accolto il ricorso di Alberto Ogaristi ed inviato gli atti alla Corte d'Appello

Accusato di un omicidio di camorra e condannato all'ergastolo. Pena poi revocata in Appello con l'assoluzione con formula piena. Ed ora si torna in aula per quantificare l'indennizzo per l'ingiusta detenzione. 

Una vicenda assurda quella di Alberto Ogaristi, il muratore di Casal di Principe, per il quale la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso contro la decisione della Corte d'Appello di Firenze che aveva accolto solo parzialmente la richiesta risarcitoria per il periodo in carcere ingiustamente patito.

I giudici fiorentini, infatti, se da un lato avevano concesso l'indennizzo per l'errore giudiziario dall'altro non avevano riconosciuto il risarcimento per l'ingiusta detenzione in quanto Ogaristi avrebbe presentato un falso alibi, successivamente chiarendo la questione ai giudici. Ma per i giudici della Suprema Corte "la Corte toscana, in maniera manifestamente illogica, ha considerato elemento ostativo al riconoscimento dell'indennizzo un fattore, il falso alibi, che, in linea di principio, avrebbe potuto giustificare la adozione della misura, ma che, in quanto immediatamente corretto dallo stesso indagato, difficilmente avrebbe potuto giustificare il mantenimento della misura stessa per il periodo (durato, è il caso di segnalarlo, circa 2 anni) successivo alla ritrattazione dell'alibi falso". Per questo la terza sezione del Palazzaccio, presieduta dal giudice Elisabetta Rosi, ha inviato nuovamente gli atti alla Corte d'Appello di Firenze. 

Catturato il 6 luglio 2007, Ogaristi era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Antonio Amato, esponente del clan dei Casalesi, e di tentato omicidio ai danni del cognato della vittima, Telat Qoqu, avvenuti il 18 febbraio 2002 a Villa Literno. Nel gennaio 2012 i carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, a conclusione di nuove indagini coordinate dalla Dda di Napoli, accertarono l’estraneità di Ogaristi arrestando i tre presunti responsabili del delitto. Secondo gli inquirenti, Amato e Qoqu rimasero vittime di un agguato nell’ambito della lotta tra le due fazioni del clan dei Casalesi, operanti tra Villa Literno e Castelvolturno. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Condannato per omicidio ma è innocente: ora chiede il risarcimento

CasertaNews è in caricamento