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Cronaca San Felice a Cancello

Pedofilo ucciso, superperito conferma: "La 357 Magnum ha fatto fuoco"

Il commissario della scientifica nominato dai giudici indica nella pistola di Massaro l'arma del delitto. Decisivo un proiettile nel passaruota

L'arma che ha sparato ed ucciso Giuseppe Matarazzo, il pastore di Frasso Telesino ammazzato dinanzi alla sua abitazione in contrada Selva dopo la sua scarcerazione per pedofilia, è la 357 Magnum detenuta legalmente e custodita nella cassaforte di Giuseppe Massaro, 57 anni di Sant'Agata de' Goti. 

Lo ha ribadito il commissario Gaetano Rizza, in servizio presso la Scientifica di Ancona, nel corso del processo a carico dello stesso Massaro e Generoso Nasta, 32 anni di San Felice a Cancello. Rizza era stato nominato per fugare i dubbi dei giudici della Corte d'Assise di Benevento prima della sentenza. L'esperto ha confermato l'ipotesi dell'accusa concentrando la propria attenzione su un frammento di proiettile rinvenuto nel passaruota della Golf di Matarazzo.

Una tesi che dovrà ora essere confermata o confutata dai consulenti di parte chiamati a depositare le loro controdeduzioni entro il primo settembre. A metà mese è prevista la sentenza. Nel collegio difensivo ci sono gli avvocati Orlando Sgambati ed Angelo Raucci per il sanfeliciano Nasta ed Angelo Leone e Mario Palmieri per Massaro. 

Massaro è accusato di aver fornito l'arma e la Croma che avrebbe guidato Generoso Nasta per portare a termine la missione di morte. Matarazzo, un mese prima di essere ucciso, aveva terminato di scontare una condanna a 11 anni e 6 mesi perchè riconosciuto responsabile di abusi sessuali ai danni della 15enne che il 6 gennaio del 2008 si era tolta la vita impiccandosi ad un albero. Una vicenda terribile sullo sfondo, dunque, di un omicidio che avrebbe come movente la vendetta, rispetto al quale mancano ancora il mandante ed il killer.

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