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Cronaca Castel Volturno

“Pentito attendibile”, ecco perché l'esattore di Noviello dovrà essere processato di nuovo

Francesco Cirillo era stato assolto dopo che Setola aveva ritrattato. Ma c’è un altro collaboratore da valutare

La ritrattazione di Giuseppe Setola, boss dell’ala stragista dei Casalesi, non basta per assolvere Francesco Cirillo dall’omicidio di Domenico Noviello, il titolare di una ‘autoscuola’ ammazzato a Castel Volturno. Lo mettono nero su bianco i giudici della Corte di Cassazione che hanno annullato la sentenza di assoluzione disponendo un nuovo processo in Appello per il 41enne che era accusato dell’omicidio insieme con Setola ed Alessandro Cirillo, che sono stati condannati all’ergastolo.

Stando alle motivazioni degli ermellini vanno rilette anche le dichiarazioni di un altro collaboratore di giustizia Luigi Tartarone che aveva raccontato il ruolo di basista svolto da Francesco Cirillo che Setola non volle tirare in ballo in prima persona ben conscio del fatto che sarebbe stato il primo sul quale sarebbero ricaduti i sospetti dato che Noviello lo aveva denunciato in passato per un tentativo di estorsione, facendolo arrestare.

Secondo i giudici di Cassazione la ricostruzione di Tartarone deve essere presa in considerazione e valutata dalla Corte d’Appello considerando che il suo racconto trova conferme anche con quanto affermato da altri collaboratori di giustizia (Oreste Spagnuolo, Massimo Amatrudi e lo stesso Setola, prima della ritrattazione) nonché da quanto affermato da Massimo Alfiero, col quale Tartarone era in stretto contatto. Ora si attende la fissazione del nuovo processo in Appello per Cirillo.

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