Al via Appello per omicidio di Gennaro Leone: difesa vuole riaprire il processo
I legali di Gabriel Ippolito chiedono nuove perizie mediche e anche di sentire un consulente sul video
I difensori di Gabriel Ippolito, condannato in primo grado a 21 anni di carcere per l'omicidio di Gennaro Leone, avvenuto in via Vico a Caserta, chiedono la riapertura dell'istruttoria in Appello.
Al via l'Appello
Dinanzi alla Corte d'Assise d'Appello di Napoli - presidente Ginevra Abbamondi - si è aperto il processo d'Appello per il giovane di Caivano accusato di aver ucciso il pugile 18enne di San Marco Evangelista con una coltellata alla coscia che avrebbe reciso l'arteria femorale. Dopo la lunga relazione della presidente (durata circa due ore) i difensori di Ippolito - gli avvocati Maiello e Toraldo - hanno introdotto nuovi motivi d'Appello chiedendo la rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale.
Colpe mediche e video in slow motion: chiesta la riapertura del processo
In particolare, i difensori hanno chiesto di sentire nuovamente consulenti medici e di disporre una nuova perizia che faccia emergere eventuali responsabilità nella macchina dei soccorsi (emerse già nel corso del processo di primo grado) che avrebbero spezzato il nesso causale tra la coltellata ed il decesso di Gennaro. Ancora. I difensori hanno chiesto di sentire il capitano Testa dei carabinieri (la cui informativa venne acquisita nel primo grado di giudizio) e di sentire un perito informatico che avrebbe lavorato sul video in modalità slow motion. Infine, i difensori di Ippolito hanno invocato l'inutilizzabilità delle dichiarazioni di uno dei giovani presenti in quanto sarebbe indagato per rissa.
I giudici prendono tempo
Richieste a cui si sono opposti i legali della famiglia Leone - gli avvocati Alberto Tartaglione ed Alfredo Plini - e l'avvocato Carolina Mannato che rappresenta il Comune di Caserta pure costituitosi parte civile. Si torna in aula a metà novembre quando la corte scioglierà le riserve sulle richieste istruttorie.