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Cronaca

Ucciso nella movida, il medico: "Gennaro poteva essere salvato in ospedale"

Il consulente tecnico della difesa smonta le tesi di quelli della Procura e getta ombre sull'operato al pronto soccorso

Se fosse stato sottoposto ad un intervento chirurgico d'urgenza Gennaro Leone si sarebbe potuto salvare. Lo ha ribadito in aula il consulente tecnico della difesa di Gabriel Ippolito, il 20enne di Caivano accusato di aver provocato la morte del pugile 18enne di San Marco Evangelista con una coltellata alla coscia. 

Dinanzi alla Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Roberto Donatiello, il primo dei tre consulenti della difesa di Ippolito - rappresentata dall'avvocato Angelo Raucci - ha evidenziato gravi responsabilità dei medici che hanno preso in carico il povero Gennaro la notte tra il 28 ed il 29 agosto dell'anno scorso. 

Il perito ha ricostruito la macchina dei soccorsi in aula. All'arrivo dell'ambulanza, Gennaro era seduto a terra, non era incosciente e lui stesso avrebbe raccontato ai medici quanto accaduto. Poi è giunto in ospedale. Al suo arrivo, per il consulente, le analisi sarebbero state non irreversibili. Gennaro avrebbe atteso più di un'ora per una tac, con il quadro clinico che è poi precipitato. Se fosse stato operato d'urgenza si sarebbe potuto salvare. Quel tipo di intervento - ha precisato il consulente - ha una casistica positiva del 95%. 

Nel corso dell'udienza è stato escusso anche il consulente medico di parte civile che, invece, si è associato alle conclusioni dei consulenti della Procura secondo i quali i medici del Sant'Anna e San Sebastiano non avrebbero potuto far nulla per salvare la vita a Gennaro il cui stato di salute sarebbe stato compromesso sin dal suo arrivo in ospedale. Si torna in aula alla fine di novembre per l'escussione degli altri due consulenti della difesa. Al processo i familiari di Gennaro Leone si sono costituiti parte civile con l'avvocato Alfredo Plini mentre il Comune di Caserta si è costituito con l'avvocato Carolina Mannato. 

Gennaro Leone, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, venne accoltellato ad una gamba da Gabriel Ippolito durante una lite per futili motivi. Uno sguardo di troppo, le parole che diventano grosse, le minacce ed infine il fendente che gli recise l'arteria femorale. Dopo l'accoltellamento rimase a terra, in via Vico, nel cuore di Caserta, venendo soccorso prima da alcuni passanti, poi la corsa in ospedale dove purtroppo il suo cuore smise di battere qualche ora più tardi. 

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