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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Teano

Omicidio in hotel: 10 colpi esplosi dal carabiniere per gelosia

Prende forma il movente del delitto avvenuto a Suio in cui ha perso la vita il direttore dell'albergo Giovanni Fidaleo

Sarebbe la gelosia il movente che ha spinto Giuseppe Molinaro - appuntato dei carabinieri di 56 anni originario di Teano ed in servizio a Carinola dallo scorso agosto - ad uccidere a colpi di pistola Giovanni Fidaleo, direttore di un hotel a Castelforte, in provincia di Latina, e ferire gravemente Miriam Mignano, 31 anni, dipendente della stessa struttura ricettiva.

La ricostruzione del delitto

Secondo quanto ricostruito dai colleghi di LatinaToday, Molinaro, che era in licenza straordinaria per gravi motivi di salute dallo scorso mese di febbraio, si è presentato in hotel intorno alle 16 di martedì 7 marzo. Pistola in pugno si è diretto verso Fidaleo e Mignano, che erano all'esterno, sparando diversi colpi. Le due vittime dell'agguato hanno cercato riparo all'interno ma sono stati seguiti fin dentro la hall. Voleva uccidere entrambi. Uno dei colpi ha centrato Fidaleo, 67enne originario di Itri ma residente a San Giorgio a Liri, non lasciandogli scampo. Mignano, invece, è stata colpita all'addome e ferita gravemente. E' stata trasportata in eliambulanza al Gemelli di Roma dove è ancora ricoverata e lotta tra la vita e la morte. 

Il movente

Il movente del delitto sarebbe riconducibile ad un raptus di gelosia. Sembra che il militare avesse avuto in passato una relazione con la ragazza e ora sospettava che la donna, impiegata nello stesso albergo, frequentasse il direttore della struttura di Suio. Non è ancora chiaro se nella giornata di ieri li abbia seguiti o se invece, recandosi nell'hotel per controllarli, li abbia effettivamente trovati lì. 

La fuga

Dopo aver esploso l'ultimo colpo, Molinaro è tornato all'auto che era rimasta parcheggiata all'esterno, ha messo in moto ed è fuggito, direzione Caserta. E' giunto nella sua Teano dove è andato a casa di un amico al quale ha raccontato quanto accaduto. Sono stati così allertati i carabinieri che hanno accompagnato Molinaro in caserma, a Capua, dove si è consegnato. 

L'interrogatorio

Per tutta sera il carabiniere è stato interrogato. Ha confessato il delitto. La Procura di Santa Maria Capua Vetere, competente per territorio, ha disposto nei confronti di Molinaro il fermo con le accuse di omicidio e tentato omicidio. Sul delitto invece le indagini sono affidate alla Procura di Cassino, seguite dalla pm Chiara D'Orefice, e ai carabinieri della compagnia di Formia. Gli esami balistici permetteranno poi di accertare la traiettoria esatta dei colpi sparati - almeno una decina - e ricostruire la dinamica dell'orrore. 

All’esito degli accertamenti tecnici effettuati sul posto, sono stati sottoposti a sequestro i locali dell'albergo per i successivi rilievi specialistici da parte del Ris di Roma (balistica), la pistola d’ordinanza e l’autovettura (Ford Focus) del militare, 7 bossoli esplosi calibro 9, 3 frammenti di ogive, una spranga di alluminio, varie tracce di natura ematica, il dvr del sistema di video sorveglianza della struttura ricettiva verosimilmente non funzionante, 3 telefoni cellulari (di cui 1 appartenente a persona informata sui fatti). Al militare sono state ritirate cautelativamente in via amministrativa ulteriori armi legalmente detenute presso la sua abitazione. La salma è stata trasportata presso l’ospedale di Cassino per il successivo esame autoptico. Molinaro è stato condotto al carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.

Comunità sconvolta

Una comunità sconvolta quella di Castelforte, teatro della tragedia. Ieri sul posto si è recato anche il sindaco della cittadina, Angelo Pompeo, che vedendo ambulanze e diverse auto dei carabinieri ha voluto verificare di persona cosa fosse accaduto. In serata, mentre la notizia dell'omicidio e del tentato omicidio approdava sulle cronache nazionali, ha affidato poche parole alla sua pagina Facebook: "Cari concittadini per quanto accaduto oggi siamo tutti sgomenti. E' una tragedia che non so definire e lo è per tutta la nostra laboriosa comunità. Questo è il momento del silenzio".

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