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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Imprenditore ucciso, ricostruita la "fuga" del killer in Albania

In aula l'uomo che ha accompagnato Turshilla a Bari da dove si è imbarcato

Dopo l'omicidio di Pasquale Guarino, Argit Turshilla raggiunse Bari, da dove si imbarcò per l'Albania, grazie ad un suo connazionale. E proprio l'uomo è stato ascoltato nel corso del processo che si sta celebrando dinanzi alla Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere. 

Secondo la Procura quel trasporto sarebbe avvenuto in maniera irregolare, mentre dalla testimonianza è emerso il contrario. L'uomo, infatti, è titolare di un'azienda a Santa Maria Capua Vetere che si occupa proprio di collegamenti tra il casertano ed il capoluogo pugliese. E durante uno di questi viaggi Tushilla venne "raccolto" nei pressi del ponte di Frignano e portato a Bari ma l'autista non sapeva chi fosse. 

Il processo riprenderà fra una settimana. Guarino, imprenditore di Santa Maria Capua Vetere, venne ucciso il 23 settembre del 2015 nel corso di una rapina presso la sua azienda a San Tammaro. Unico imputato per quel delitto è proprio Argit Turshilla, difeso dall'avvocato Fabio Della Corte. La vedova di Guarino, Lucia Cocoro - che ha incontrato anche il ministro dell'Interno, Matteo Salvini - è entrata a far parte di un'associazione che si chiama 'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime' di cui è presidente l'avvocatessa Elisabetta Aldovrandi. I familiari della vittima si sono costituiti al processo assistiti dall'avvocato Dezio Ferraro.

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