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Cronaca Riardo

Francesca sparata da distanza ravvicinata. Nuovo sequestro per l'amico indagato

L'autopsia evidenzia come il colpo sia stato esploso da 20 centimetri mentre la ragazza era seduta. Acquisiti cellulari e materiale informatico

Un colpo al volto a distanza ravvicinata presumibilmente a circa 20 centimetri con un fucile calibro 12 semiautomatico sovrapposto ha provocato la frattura della base cranica con l'immediata interruzione dei circuiti vitali. È quanto ricostruito in sede di esame autoptico effettuato dal medico legale Filomena Casella presso l'Istituto di Medicina Legale di Caserta sul corpo di Francesca Compagnone, 28enne di Teano, uccisa la sera del 26 ottobre scorso con una fucilata per mano dell'amico Ciprian Vikal, 23 enne moldavo.

Dai primi accertamenti dei periti balistici il colpo mortale, che non presenta fori d'uscita, sarebbe stato esploso non a bruciapelo ma a distanza molto ravvicinata da un soggetto con una altezza ricompresa tra i 175/180 centimetri e presumibilmente la vittima di sarebbe dovuta trovare seduta.

La vittima priva di vita è stata ritrovata dai sanitari riversa su un lato del letto. La 28enne presentava al momento del ritrovamento delle rotture di alcune asole della camicia che indossava all'altezza dell'addome compatili con uno 'strattonamento'. In base ad una prima ricostruzione di quei tragici momenti Francesca e Ciprian dopo una serata in un locale si erano diretti presso l'abitazione a Riardo di proprietà della famiglia della ragazza e lì in una delle camere da letto erano adagiati 3 fucili semiautomatici sovrapposti con relative munizioni legalmente detenuti dal padre della vittima e purtroppo incustoditi.

Il giovane moldavo avrebbe imbracciato il fucile puntandolo verso la ragazza ed accidentalmente sarebbe partito un colpo che l'avrebbe ammazzata all'istante. Alla vista del corpo esanime di Francesca Ciprian in stato di shock avrebbe chiamato il 118. I sanitari non poterono far altro che constatare il decesso della 28enne. Dopo un lungo interrogatorio durato tutta la notte Ciprian ammise ai carabinieri della compagnia di Capua che si sarebbe trattato di una tragica fatalità.

Una ricostruzione che però non ha convinto la Procura sammaritana tanto che i Sostituti Procuratori Nicola Camerlingo e Gionata Fiore ritengono responsabile il 23enne moldavo di omicidio volontario aggravato da futili motivi e dall'esistenza di una relazione burrascosa tra i due ragazzi. Nonostante Ciprian Vikal risulti ancora indagato per omicidio volontario il gip Giuseppe Mercone ha ritenuto non sussistenti le esigenze cautelari disponendone la libertà dopo aver accolto la tesi dei difensori dell'indagato gli avvocati Carla Di Stasio e Gaetano La Milza. Le zone d'ombra per la Pubblica Accusa permangono tanto che questa notte è stato disposto un nuovo sequestro presso il domicilio di Ciprian (un appartamento sovrastante l'esercizio commerciale dei genitori della vittima rappresentati dagli avvocati Vincenzo Cortellessa e Leopoldo Zanni) dei supporti telefonici ed informazioni a valutazione dei quali la Procura ha dato incarico ad un perito informatico di visionarli.

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