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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Imprenditore ucciso durante la rapina: 22 anni di carcere al killer

La Corte d'Appello conferma quasi totalmente la sentenza di primo grado per l'omicidio di Pasquale Guarino

Confermata quasi in toto la sentenza pronunciata dalla Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di Argit Turshilla, 28enne albanese, accusato dell'omicidio di Pasquale Guarino, l'imprenditore di Santa Maria Capua Vetere ucciso durante una rapina nella sua azienda agricola a San Tammaro nel settembre 2015.

La Corte d'Assise d'Appello di Napoli, all'esito del giudizio di secondo grado, ha inflitto 22 anni e 6 mesi a Turshilla che in primo grado aveva incassato 23 anni. Uno sconto di appena sei mesi. Turshilla, difeso dagli avvocati Fabio Della Corte ed Emilio Martino, secondo la Corte sammaritana avrebbe sì partecipato alla rapina conclusa con l'omicidio (reati contestati in concorso con ignoti) ma non si sa con certezza se a uccidere Guarino sia stato o meno lui. Di sicuro l'eliminazione dell'imprenditore non era nei suoi piani (al punto che all'esito del giudizio di primo grado la Procura ha aperto nuove indagini sui complici). Si attendono ora le motivazioni della Corte d'Appello che saranno con ogni probabilità impugnate in Cassazione. 

Guarino - i cui familiari si sono costituiti in giudizio con l'avvocato Dezio Ferraro - fu ucciso per cercare di difendersi dall’aggressione da parte di tre persone che, armate di coltello e pistola, avevano cercato denaro da tutti i presenti nella sua azienda agricola (diversi operai che stavano lavorando con l'imprenditore agricolo) e avevano chiesto a Guarino dove fossero i soldi. 

L'imprenditore aveva detto ai rapinatori di andarsene con tutti i presenti che reagirono a quell'aggressione. I malviventi avevano iniziato a fuggire inseguiti dalle persone offese e quello raggiunto da Guarino aveva esploso due colpi di pistola che ne avevano provocato il decesso nelle ore successive. Immediatamente furono fermate due persone (risultate poi estranee ai fatti), mentre Argit Turshilla è stato arrestato solo successivamente in Albania, da dove è stato estradato per affrontare il processo in cui è stato unico imputato. 

La vedova di Guarino, Lucia Cocoro, è entrata a far parte di un'associazione che si chiama 'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime' di cui è presidente l'avvocatessa Elisabetta Aldovrandi.

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