Ucciso per vendetta nella guerra di camorra, 4 fanno scena muta dal giudice
Gli interrogatori di garanzia per i Belforte per l'omicidio di Giovanni Battista Russo
Hanno fatto scena muta davanti al gip i 4 esponenti del clan Belforte accusati dell'omicidio di Giovanni Battista Russo, avvenuto nel 1997, nell'ambito della faida tra i Mazzacane e i Piccolo per il controllo della zona di Marcianise e comuni limitrofi.
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Gennaro Buonanno, detenuto ai domiciliari a Roma, il capoclan Domenico Belforte, detenuto al carcere di Cuneo, Pasquale Cirillo e Luigi Trombetta. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Massimo Trigari, Peppe Foglia e Franco Liguori.
Secondo quanto accertato Domenico Belforte sarebbe stato il mandante dell'omicidio; Buonanno avrebbe fornito le armi utilizzate per il delitto; Cirillo sarebbe stato l'esecutore materiale unitamente a Bruno Buttone, ora collaboratore di giustizia; Trombetta sarebbe stato lo “specchiettista”.
Nel dettaglio, è stato possibile appurare tramite l’impianto investigativo acquisito che la scelta della vittima, appartenente al gruppo Piccolo, era stata dettata in virtù della partecipazione della stessa ad azioni omicidiarie compiute a danno di appartenenti al gruppo Belforte.