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Cronaca Bellona / Via Aldo Moro

OMICIDIO-SUICIDIO S'indaga sul raptus di Davide: problemi economici dietro il folle gesto

Nelle prossime ore sarà ascoltata anche la figlia della coppia, sopravvissuta per miracolo ai colpi di arma da fuoco esplosi dal padre che ha rischiato di fare una strage

Quasi sei ore di terrore puro. Sono quelle che si sono vissute lunedì a Bellona, dove Davide Mango, 47 anni, originario di Pastorano, ha imbracciato il fucile ed ha iniziato a sparare all’impazzata contro tutto e tutti avessero la sventura di passargli davanti.

Sei ore in cui l’ex guarda giurata che da poco era rientrato dal Nord e che aveva problemi a trovare un nuovo lavoro, ha ucciso la moglie, Anna Carusone, 49 anni, originaria della frazione di Leporano, ferendo altre 5 persone in via Aldo Moro. Salva, per miracolo, la figlia 14enne della coppia che è stata la prima a dare l’allarme. Lei, oggi, è una duplice vittima: oltre ad aver vissuto in diretta la tragedia, si ritrova anche orfana, dopo la scelta del padre di togliersi la vita durante il blitz delle forze speciali, al termine di una trattativa lunghissima che non è andata a buon fine.

Ci hanno provato tutti a far cambiare idea a Davide prima del blitz: dal padre al parroco don Pietro, chiamato direttamente dal vescovo al telefono per cercare una mediazione disperata che purtroppo non è riuscita.

Bellona oggi è una comunità scossa, al tempo stesso convinta che è stata evitata una strage: Davide Mango sembra abbia sparato ben 50 colpi prima di togliersi la vita. I cadaveri di moglie e marito sono stati portati all’Istituto di Medicina Legale di Caserta dove sarà eseguita l’autopsia: gli inquirenti vogliono ricostruire esattamente come sono andati i fatti e per questo sarà necessario ascoltare anche la figlia della coppia.

Chi li conosceva, negli istanti immediatamente successivi ai primi spari, ha parlato di “difficoltà già esistenti” tra i due, legati sia ad aspetti familiari che economici. Il fatto che Davide lavorasse solo saltuariamente, negli ultimi tempi, aveva reso ancora più teso il clima in casa. Aspetti che ora dovranno essere vagliati dagli inquirenti prima di chiudere definitivamente il caso che ha sconvolto la provincia di Caserta e non solo.

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