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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Castel Volturno

Lo sfogo del sindaco dopo l'omicidio del barbiere: "Ci hanno abbandonati. Siamo stanchi di subire"

Il ricordo di Petrella del 38enne assassinato: "Sempre sorridente e gran lavoratore. Sconvolto per tale atrocità". Poi l'accusa sulla scarsa sicurezza del territorio: "I clan napoletani hanno invaso Castel Volturno. Adesso basta"

"Hanno abbandonato Castel Volturno a sé stessa. I cittadini non meritano di subire questo. Siamo stanchi". E' questo l'amaro sfogo a CasertaNews del sindaco di Castel Volturno Luigi Petrella scosso, come tutta la comunità castellana, dalla tragedia che ha colpito Luigi Izzo, il barbiere 38enne ucciso a coltellate davanti gli occhi della moglie in un vero e proprio raid punitivo per il quale la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto il fermo per padre e figlio, entrambi napoletani. 

"Sono sconfortato - racconta Petrella - Ho appreso la tragica notizia alle 2,30 di stanotte e non ho più chiuso occhio. Conoscevo Luigi, un ragazzo semplice, sorridente, disponibile ma anche tanto innovativo. Lo incrociavo ogni mattina quando mi reco in Comune. Il suo salone è in pieno centro storico. Ci salutavamo, mi invitava a prendere un caffé. Un gran lavoratore che oltre al salone di barbiere aveva anche una rivendita di auto usate ed un baretto. Era benvoluto da tutti, molto gioioso della vita che purtroppo gli è stata strappata. Ho saputo che da poco aveva realizzato il sogno di comprare casa, a Baia Verde, e da qui a qualche giorno si sarebbe trasferito con la moglie ed i tre figli, il più grande dei quali ha appena 7 anni". 

Il primo cittadino, dopo le celebrazioni per la Festa delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale svolte a Castel Volturno in mattinata, si è recato a casa della vittima per portare il cordoglio di un'intera comunità. "Mi hanno spiegato l'accaduto - dichiara ancora - Non mi spiego una tale ferocia. E' agghiacciante. Quanto accaduto è bruttissimo per la nostra comunità. Sono sconvolto". 

Petrella punta l'indice sulla sicurezza del territorio: "Castel Volturno non può restare così indifesa - prosegue - Nonostante i miei richiami per avere una maggiore sicurezza siamo stati abbandonati a noi stessi". Una situazione di degrado socio-economico e ambientale crescente dove all'emergenza migranti si è sommata quella dello spaccio di droga, in particolare nelle frazioni di Bagnara, Destra Volturno ed Ischitella. "Tutto il male del napoletano si è riversato su Castel Volturno per spacciare. Abbiamo circa 700 persone che si sono trasferite nella nostra città per scontare gli arresti domiciliari, convinti di riuscire a riprendere le loro attività criminali perché non c'è abbastanza controllo", rivela. 

Non solo. Il primo cittadino lo dice senza mezzi termini: "I clan napoletani hanno invaso Castel Volturno per spacciare droga. Non possiamo indietreggiare davanti a questi fenomeni criminali. Se lo Stato non interviene subito, si tornerà a chiedere il pizzo, e a quel punto dovremo chiuderci in casa. Lo ha detto anche padre Giovanni nel corso della sua omelia di oggi: "stiamo crescendo dei criminali". Serve più controllo del territorio".  

Un controllo che sembra essere sempre più difficile. "Le forze di polizia sono in misura ridotta - precisa - Noi abbiamo 6 vigili urbani compreso il comandante a cui si aggiungono le due stazioni dei carabinieri (Castel Volturno Centro e Pinetamare nda), il commissariato di polizia e i carabinieri forestali. In tutto una trentina di unità, forse qualcosa in più. Qualche rinforzo è arrivato negli ultimi anni, ma è una goccia nel mare per un territorio lungo 27 chilometri e pieno di problemi come Castel Volturno". Proprio sul piano sicurezza le previsioni non sembrano essere buone. "C'è un nuovo dispositivo del Ministero con cui si prevede l'accorpamento della stazione dei carabinieri di Castel Volturno centro a quella di Pinetamare - spiega Petrella - Il motivo è dettato da un risparmio nel fitto della caserma. Ma non si può risparmiare sulla sicurezza. Dicono che in questo modo arriveranno anche rinforzi ma io sono molto scettico perché avremmo qualche unità in più in cambio del dislocamento delle forze dell'ordine a 15 chilometri dalle zone calde".

E allora cosa fare? "Non riesco più a stare fermo davanti a questa inerzia - dice ancora il sindaco - I nostri cittadini non ce la fanno più a subire. Anche io come genitore non posso più tollerare le ansie vissute ogni qual volta i nostri figli escono. Siamo pronti ad attivare tutte le procedure, anche forti, per avere maggiore sicurezza sul territorio. Siamo stanchi, non ne possiamo più", conclude. 

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