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Cronaca Castel Volturno

Ucciso a coltellate, colpo di scena in aula: il killer confessa

Il delitto sarebbe scaturito dopo una lite. Il procuratore chiede oltre 20 anni per i 2 imputati

Colpo di scena nel processo d'Appello per l'omicidio di Anthony Amadi, 30enne nigeriano ucciso a Castel Volturno nel febbraio del 2020 da una coltellata al cuore. L'imputato Mohamed Saussi, 39enne tunisino, ha confessato il delitto. 

Saussi ha reso dichiarazioni nel corso dell'udienza celebrata dinanzi alla terza sezione della Corte d'Assise d'Appello di Napoli spiegando come si sono svolti i fatti. Ha rivelato che la vittima stava avendo una colluttazione con il coimputato Assan Maged Osseran, 52 anni della Costa d'Avorio, che lo avrebbe minacciato con una pistola ed un coltello. Durante la colluttazione il coltello sarebbe caduto a terra e sarebbe stato raccolto da Saussi che intervenne per difendere Osseran colpendo Amadi con un fendente che lo centrò al cuore uccidendolo. 

A margine delle dichiarazioni il procuratore generale ha invocato la condanna a 20 anni per Saussi e 21 anni e mezzo per Osseran. Nel corso dell'udienza c'è stata l'arringa anche del difensore di quest'ultimo, l'avvocato Paolo Di Furia, che ha chiesto l'assoluzione per il proprio assistito. Si torna in aula a fine febbraio per l'arringa del difensore di Saussi, l'avvocato Giuseppe Guadagno, e la sentenza. 

L'omicidio di Amadi è avvenuto la notte tra il 26 ed il 27 febbraio del 2020, quando il 30enne venne ucciso con una coltellata. Entrambi gli imputati, che ascoltati dagli inquirenti si erano accusati vicendevolmente, avevano un movente. Saussi, carrozziere, aveva visto la vittima a bordo di una vettura rubata qualche giorno prima presso la sua officina. Osseran, invece, sarebbe coinvolto per questioni legate agli stupefacenti (Saussi disse agli inquirenti che dopo la colluttazione, in cui era rimasto in auto, vide Osseran prendere qualcosa dallo zaino della vittima, dove vennero rinvenute solo delle candele).

Secondo quanto ricostruito i due, a bordo di un'Alfa Romeo, intercettarono Amadi a bordo dell'auto rubata e dopo averlo speronato lo aggredirono. Uno dei due tirò fuori un coltello che attinse la vittima al cuore, non lasciandogli alcuno scampo.

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