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Cronaca Cesa

Due omicidi di camorra: ergastolo a Giovanni Mazzara, 30 anni a Nicola

Sentenza di condanna anche per il pentito. Verde assolto anche in Appello: la procura aveva chiesto 30 anni

La Quinta Sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli (presidente Romano) ha confermato in toto la sentenza di primo grado per i due omicidi di camorra che hanno visto vittime Michele Caterino e Cesario Ferriero di Cesa.

Confermata, dunque, la condanna all’ergastolo per Giovanni Mazzara, mentre 30 anni è pena per Nicola; 14 anni sono stati, invece, comminati al collaboratore di giustizia Tammaro Scarano, mentre è stato assolto Alberto Verde, 47 anni di Aversa. Contro quest’ultimo erano stati chiamati a deporre i pentiti Scarano e Nicola Schiavone, e, sulla scorta delle deposizioni, il procuratore generale aveva chiesto una condanna a 30 anni di carcere. Ma davanti ai giudici ha retto la posizione assunta dall’avvocato difensore Franco Liguori, portando alla conferma della sentenza di assoluzione.

I due omicidi avvennero nel giro di 18 mesi. Michele Caterino fu ucciso il 20 maggio 2006 a Cesa; Cesario Ferriero il 25 dicembre 2017 nello stesso paese atellano. Secondo la ricostruzione della Dda, i due omicidi rientravano nella sanguinosa faida tra i clan Caterino e Mazzarra che insanguinò la piccola comunità aversana nella seconda metà degli anni 2000. Dell’omicidio Caterino erano accusati Giovanni Mazzara e Verde; di quello Ferriero è accusato Nicola Mazzara. Ad auto accusarsi era stato proprio il collaboratore Scarano che aveva tirato in ballo gli altri indagati. Nel collegio difensivo sono impegnati, oltre all’avvocato Liguori, anche Carlo De Stavola ed Emilio Martino.

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