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Cronaca San Cipriano d'Aversa

Tre omicidi nella faida di camorra: 4 condanne

Ergastolo per De Luca e Diana, 30 anni a testa a Spierto e Basco. Cassazione conferma le pene

Quattro condanne per tre omicidi nella faida di camorra innescata dalla scissione del gruppo guidato da Sebastiano Caterino dal clan dei Casalesi. La Corte di Cassazione ha confermato gli ergastoli nei confronti di Corrado De Luca e Giuseppe Diana. Confermate le condanne a 30 anni per Antono Basco e Pasquale Spierto, che in sede d'Appello ammisero gli addebiti beneficiando così delle attenuanti generiche.

Confermata dunque la decisione della corte d'Appello di Napoli pronunciata nel 2020. Secondo quanto emerso, nel 1991 in seguito ad alcuni omicidi eccellenti nel clan dei Casalesi vi fu la scissione del gruppo guidato da Sebastiano Caterino. In tale contesto maturarono i delitti di Luigi Di Cicco prima ed il duplice omicidio di Vincenzo Maisto e Italo Venosa, avvenuti tra luglio e dicembre del 1992. Di Cicco, cognato di Caterino, venne ucciso come vendetta trasversale per lavare con il sangue il delitto di Alfonso Schiavone (che nulla aveva a che fare con il clan Schiavone). Il delitto ruppe le regole criminali di rispettare i parenti degli affiliati anche in corso di una faida. 

Il duplice omicidio di Maisto e Venosa, invece, avvenne per una strategia del gruppo Schiavone: quella di eliminare Maisto, ritenuto il killer del gruppo rivale che più volte aveva colpito gli uomini degli Schiavone. Per questo Maisto venne ucciso mentre si trovava in auto con Venosa, che finì anch'egli ammazzato. Una ricostruzione resa possibile dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Carmine Schiavone (oggi deceduto) e Giuseppe Quadrano e confermate in Appello anche da Dario De Simone ed Antonio Iovine. 

Nel corso del processo di primo grado, però, i giudici della Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere avevano escluso i testimoni della difesa di Corrado De Luca in quanto non sarebbe stato specificato su quali circostanze dovessero riferire e ritenendo che "considerate le risultanze dell'espletata istruttoria dibattimentale, non si palesano rilevanti o assolutamente necessari ai fini della decisione". Questo il motivo per cui il verdetto è stato impugnato in Cassazione con il ricorso che, però, è stato rigettato. Respinto anche il ricorso di Giuseppe Diana mentre quelli di Basco e Spierto sono stati dichiarati inammissibili. 

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