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Cronaca Bellona

'Nonnini' arrestati: "Disperati abbiamo deciso di rapinare le Poste"

La coppia di over 70 davanti al giudice che convalida il fermo ma concede i domiciliari

"Eravamo disperati per problemi economici, per questo abbiamo deciso di rapinare un ufficio postale". Lo hanno riferito i due rapinatori romani, di 71 e 74 anni, protagonisti del colpo alle Poste di viale Dante Alighieri a Bellona avvenuto nella tarda mattinata di sabato. 

I due nonnini accompagnati dai difensori - gli avvocati Claudio Fusco e Filomena Morgillo - si sono presentati dinanzi al gip Giovanni Mercone del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per l'udienza di convalida del loro arresto. Nel corso dell'interrogatorio hanno evidenziato i motivi che li hanno spinti a commettere una rapina: un momento di disperazione per problemi economici. 

La coppia di "rapinatori", entrambi gravati da piccoli precedenti, ha fatto irruzione all'interno dell'ufficio postale di Bellona. Erano armati di pistole giocattolo ed un taglierino. "Non volevamo far male a nessuno", hanno riferito al giudice. Ed al riguardo c'è anche una testimonianza. Un cliente che era alla Posta in quel momento ed al quale i due hanno detto di continuare a scrivere la raccomandata e che non gli sarebbe accaduto nulla. Considerata la condotta - di fatto hanno confessato - ed anche l'età dei due indagati, il giudice ha disposto la sostituzione della misura cautelare in carcere con quella meno afflittiva degli arresti domiciliari, a Roma. 

Intanto, proseguono le indagini dei carabinieri. Secondo quanto ricostruito mentre i due rapinatori facevano irruzione, un terzo complice era all'esterno a fare da palo. All'arrivo delle forze dell'ordine si è dileguato ed è tuttora ricercato. 

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