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Cronaca Casapesenna

I nipoti di Zagaria alla corte del “boss delle cerimonie”

Greco si preoccupa del battesimo del figlio di Filippo Capaldo con don Antonio Polese: “Sono 20-25 persone. Nessuno deve sapere chi sono”

I Capaldo alla corte del boss delle cerimonie. E' quanto emerge dall'inchiesta che ha coinvolto Nicola e Filippo Capaldo, nipoti del boss Michele Zagaria, sul monopolio della distribuzione del latte Parmalat attraverso l'Euromilk, prima, e la Santa Maria srl, poi.

Trait d'union tra i nipoti del boss ed il defunto Antonio Tobia Polese è l'imprenditore stabiese Adolfo Greco che oltre ad interessarsi del fatto che la distribuzione dei prodotti lattiero caseari rimanga nelle mani dei Capaldo dopo la confisca dell'Euromilk, si preoccupa persino di trovare un posto dove Filippo Capaldo, considerato l'erede naturale di Michele Zagaria, possa festeggiare il battesimo del figlio.

C'è un'intercettazione finita agli atti dell'inchiesta tra Greco ed il "boss delle cerimonie", la persona a cui l'imprenditore stabiese aveva parlato dei Capaldo come "gente di serie A ... non munnezzaglia". "Vorrebbe fare il battesimo alla figlia - dice Greco a Polese - sono 20-25 persone". Per far capire bene chi fossero i clienti Greco ribadisce "quelli Zagaria" e cerca di assicurarsi che la cerimonia avvenga in maniera riservata: "tu là giù là però non lo devono sapere di Zagaria, non devono sapere niente ... devi dire: 'sono amici ... devono prendere il latte' ... Non devono sapere niente, non è nessuno".

Sulla massima riservatezza della cerimonia don Antonio è categorico: "io non dico niente proprio", assicura. "Poi quando sarà … si fa 20-25 persone, non c'è bisogno di ...", aggiunge Greco, "di farci pagare", risponde il boss delle cerimonie.

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