rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Trentola-Ducenta

Muore a 48 anni dopo la lite, assolto il figlio

Per i consulenti del tribunale l'uomo sarebbe spirato per un colpo inferto dal 25enne

Viene accusato dell'omicidio preterintenzionale del padre: assolto perché il fatto non sussiste. È quanto stabilito dalla Terza Sezione della Corte di Appello di Napoli presieduta dal giudice Lucia La Posta con a latere Marzia Castaldi che ha pronunciato formula assolutoria nei confronti di Pasquale Argenziano, 25enne di Trentola Ducenta, accusato di aver cagionato la morte del padre Francesco la vigilia di Ferragosto del 2018.

Secondo la ricostruzione operata dai carabinieri della stazione di Trentola Ducenta tra padre e figlio i rapporti sarebbero stati molto tesi per vecchie ruggini. Per questo sarebbe nato un litigio cominciato alle 13 nell'abitazione di Francesco Argenziano in via Indipendenza a Trentola Ducenta. A seguito della lite tra i due congiunti il padre si accasciò al suolo, morendo in pochi minuti all'età di 48 anni. Una morte apparsa sospetta dai familiari della vittima, costituitisi parte civile con l'avvocato Mariarosaria Di Dona.

Dai primi riscontri la morte del 48enne fu provocata da cause naturali ed il pm titolare delle indagini chiese l'archiviazione. A seguito di opposizione all'archiviazione ci fu un incidente probatorio con il gip del tribunale di Napoli Nord che nominò un consulente tecnico che all'unanimità con altri due consulenti di parte ritenne che la morte di Francesco Argenziano fosse avvenuta a seguito di un colpo inferto dal figlio Pasquale, durante l'acceso litigio.

Si formulò l'imputazione per omicidio preterintenzionale a carico di Pasquale Argenziano e si incardinò il processo dinanzi la Terza Sezione della Corte d'Assise del tribunale di Napoli. Il legale di Pasquale Argenziano, l'avvocato Marco Schiavone, ha dimostrato che tra i due non fosse intercorso alcuna aggressione sfociata poi nell'evento morte giacché il medico legale già all'epoca dei fatti non rinvenne sul corpo della vittima segni di colluttazione e che la morte era avvenuta per un arresto cardiocircolatorio.

Tesi che ha portato i giudici dell'Assise a formulare l'assoluzione per Pasquale Argenziano perché il fatto non sussiste.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Muore a 48 anni dopo la lite, assolto il figlio

CasertaNews è in caricamento