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Cronaca Marcianise / Via Francesco Marchesiello

Movida, le accuse di Velardi: “Chiesa e interessi oscuri vogliono danneggiarla”

Il sindaco punta il dito contro gli ambienti politici ‘opachi’

Interessi oscuri e il tentativo di settori legati ad ambienti politici opachi di danneggiare l'attività degli operatori di via Marchesiello per arrivare alla conclusione che la movida marcianisana sta fallendo. È questo l’atto di accusa del sindaco di Marcianise Antonello Velardi, affidato ai social, a Natale appena trascorso.

Secondo il primo cittadino, non nuovo a polemiche infuocate contro coloro che non apprezzano il suo operato, vi sarebbero “frustrati della vita, incapaci delle professioni, invertebrati della politica, eununchi delle istituzioni e della Chiesa” uniti in una ‘guerra’ sulla questione movida, mossi da interessi privati per recare danno all’attività degli operatori.

Quattro categorie che per Velardi “finora finite all'angolo, spazzate dalla forza dell'innovazione e dal ciclone di idee che abbiamo convogliato nell'ultimo anno e mezzo su Marcianise grazie al contributo di tutti gli uomini di buona volontà e di tutti coloro che davvero vogliono il bene e il progresso della città”.

Un tentativo che sarebbe in corso anche per quanto riguarda il Clubbodanno, la manifestazione di fine anno che in questo 2017 è stata annullata per problemi organizzativi dei club stessi. “A questi club – spiega il sindaco - l'amministrazione comunale ha dato il massimo sostegno e continuerà a farlo, convinta dell'importante opera di socializzazione che svolgono. A tutti i club e agli operatori di via Marchesiello va la mia personale solidarietà: ai club per quello che fanno, agli operatori per i continui tentativi di disinformazione che subiscono. A tutti un grande grazie per l'entusiasmo con cui hanno aderito alle manifestazioni di Xmas on the Streets - Marcianise, lodate molto in città e fuori, orgoglio di tutti noi”.

Infine l’ultimo avvertimento ai suoi oppositori: “La città è viva, è rifiorita; non è più una città morta. Sono morti tutti quelli che stanno ancora a protestare per gli incarichi, le consulenze, gli appalti, il do ut des, le ditte, le imprese, le assunzioni sotto traccia, l'imbroglio e gli imbrogli”.

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