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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Muore con la variante inglese. “Si è ammalato dopo la prima dose Pfizer. Il vaccino è sicuro”

Il direttore generale dell’Asl: “Si è contagiato dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino”

"Si tratta di una persona che è stata estremamente sfortunata perché ha contratto il virus scoperto poi esser la variante inglese del coronavirus, subito dopo aver fatto la prima dose del vaccino Pfizer e purtroppo non aveva sviluppato un titolo proteggente di anticorpi neutralizzanti. Quindi tra la prima e la seconda dose di richiamo. Il decesso che si è verificato stamattina alle 6.20 presso il Covid Hospital di Maddaloni è avvenuto per complicanze legate alla polmonite di cui era affetto il soggetto, complicanze legate all'imprevedibilità del virus così come accade in soggetti a cui si riscontrino tali tipi di complicanze dovute a patologie aviarie. La morte non è assolutamente da imputare alla scarsa efficacia del vaccino Pfizer". Sono queste le dichiarazioni del direttore generale dell'Asl di Caserta, Ferdinando Russo raccolte da Casertanews in merito al decesso, a causa dell'aggressiva variante "S-Drop Out" del Covid-19, di un 53enne di Pietravairano appartenente al personale paramedico sottoposto al vaccino Pfizer.

Un pericoloso nesso tra decesso del soggetto vaccinato e inefficacia del medesimo vaccino, insinuatosi tra la popolazione, ma chiarito dalle parole del dirigente dell'Asl casertana: "La popolazione deve esser tranquilla perché questo vaccino fornisce una protezione quasi al 100% per lo sviluppo di patologie varie come nel caso del coronavirus". Il caso del 53enne paramedico sottoposto al vaccino Pfizer, è stato attenzionato dai vertici sanitari casertani alle prime avvisaglie di sintomi. Era stato sottoposto ad una prima dose, nelle more della seconda dose di richiamo aveva manifestato una importante insufficienza respiratoria. Difatti prima si era recato al presidio ospedaliero di Sessa Aurunca poi al centro Covid di Santa Maria Capua Vetere dove l'insufficienza respiratoria era già significativa e ciò ha portato ad ulteriori esami fino alla scoperta della variante inglese del coronavirus.

"Quando è stato trasferito al presidio di Santa Maria Capua Vetere il quadro clinico era già importante ed il soggetto già era stato sottoposto alla prima e alla seconda dose - ammette Ferdinando Russo - Abbiamo completato gli accertamenti e dagli esami radiologici si è scoperto affetto da una polmonite interstiziale già persistente in un lasso di tempo compreso tra la prima e la seconda dose. È stato sottoposto ad un sequenziamento genomico presso l'Istituto Zooprofilattico di Napoli e sullo screen della sequenza genomica si è scoperto che si trattasse della variante inglese. Il paziente è stato davvero sfortunato perché ha contratto la variante inglese del virus tra la prima e la seconda dose del vaccino. La morte nulla ha a che vedere con una presunta inefficacia del vaccino Pfizer".

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