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Cronaca Castel Volturno

Condannato a 14 anni per la morte di un anziano durante la rapina, ai domiciliari per "motivi di salute"

Il 29enne finirà di scontare la pena tra cinque anni. Fu autore del colpo a casa di Michele Carbonara

Detenzione domiciliare per Matei Petru, 29enne rumeno condannato per omicidio preterintenzionale, rapina pluriaggravata, ricettazione ed indebito uso di carte bancomat.

E’ quanto disposto dal Magistrato di Sorveglianza Donatella Ventra dal Tribunale di Avellino accogliendo l'istanza del legale di Matei Petru, l'avvocato Ferdinando Letizia, disponendo così la detenzione domiciliare nel Comune di Castel Volturno per acclarate e gravi condizione di salute in cui versa il ragazzo, incompatibili con il regime carcerario.

Matei Petru era detenuto presso la casa circondariale di Avellino dal 21 settembre 2013 in espiazione della sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Napoli del 20 gennaio 2016 di condanna a 14 anni e 4 mesi di reclusione per concorso in rapina aggravata ed omicidio preterintenzionale con fine pena nel dicembre 2026.

Il ragazzo, il 15 settembre del 2013, insieme al suo connazionale Cristel Milita Mitocaru si introdusse nell'abitazione a Baia Verde di Michele Carbonara, 74 anni, per mettere a segno un colpo su indicazione della “badante infedele” di Carbonara, Isabel Mortimei di origine bulgara.

La rapina però finì in tragedia. Michele Carbonara venne colpito da ictus celebrale la notte del raid. Si muoveva su una sedia a rotelle e dormiva su una poltrona al piano inferiore dell'abitazione presa di mira dai ladri mentre il figlio riposava al piano superiore. Matei Petru e Cristel Milita Mitocaru, per paura di essere identificati dall'anziano o che il figlio si svegliasse, coprirono occhi e bocca al malcapitato disabile. Un forte spavento che gli provocò la morte.

I due rumeni poi misero a segno il colpo ben informati dalla badante e qualche ora dopo cominciarono con i prelievi. Un errore che costò loro caro. I carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone monitoravano gli spostamenti  della badante e riuscirono così ad individuare gli sportelli dove vennero effettuati i prelievi e mediante le telecamere degli istituti di credito, risalirono all'identità dei complici riuscendo così a trarli in arresto.

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