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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Morto dopo operazione, il figlio vuole essere sentito dal magistrato

Salvatore Di Vilio ha scritto al Ministero della Salute come i familiari di Angela, la mamma finita in coma dopo bypass gastrico

La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere continua ad indagare per fare luce sulle cause e le responsabilità relative al decesso del 69enne Francesco Di Vilio di Santa Maria Capua Vetere avvenuto il 1 gennaio 2022 all’Ospedale Cardarelli di Napoli. Il magistrato titolare dell’indagine, Valentina Santoro, la stessa che segue il caso di Angela (la mamma finita in coma dopo bypass gastrcio), ha avviato celermente i primi accertamenti e sta decidendo sulla eventuale riesumazione della salma e la contestuale autopsia sul corpo dell’uomo. Il problema è che probabilmente sono trascorsi due mesi dal decesso e che trattasi di tessuti molli da esaminare. Intanto è stata sequestrata tutta la documentazione sanitaria (cartelle cliniche ed esami diagnostici).

La riesumazione del cadavere, seppellito nel cimitero di Santa Maria Capua Vetere, é stata insistentemente chiesta dal figlio Salvatore, con una denuncia scritta, tramite gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, al fine di accertare le cause della morte del proprio genitore. Salvatore ha chiesto anche di essere ascoltato dal magistrato che sta indagando.

Francesco Di Vilio, verso metà dicembre dello scorso anno, venne sottoposto a ben tre interventi chirurgici allo stomaco per un carcinoma (tre interventi nell’arco di un mese ) presso la clinica di Caserta da parte del chirurgo bariatrico napoletano che ha operato Angela, attualmente ricoverata nella Terapia Intensiva e Rianimazione a Caserta per shock settico a seguito di due interventi chirurgici bariatrici. Al momento ancora non si sa quali medici, intervenuti sulla persona di Francesco Di Vilio, siano stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo come atto dovuto per consentire così di prendere parte a quelle che vengono definiti accertamenti tecnici irripetibili se si procederà con tale rito.

Nella prossima settimana è possibile che gli ufficiali di polizia giudiziaria, sotto la guida del Pubblico Ministero, Valentina Santoro ( procuratore aggiunto Alessandro Milita e procuratore capo Carmine Renzulli ) incominceranno a sentire alcune persone informate sui fatti che sono intervenute nelle fasi del ricovero di Francesco Di Vilio. Gli accertamenti avranno dunque il compito di accertare se si tratta di un caso di malasanità o se la morte del paziente é stata causata da un quadro clinico precario, e da circostanze inevitabili, non prevedibili.

Intanto anche Salvatore Di Vilio, titolare di un esercizio commerciale a Roma, ha comunicato ai suoi difensori, gli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo, la decisione di scrivere anche lui (come hanno fatto i familiari di Angela ) al Ministro della Salute Roberto Speranza e alle altre Autorità competenti ( Regione, Asl, Nas) per chiedere di inviare gli ispettori ministeriali per avviare un’indagine sulla Clinica di Caserta per accertare se quella struttura era adeguatamente idonea per gestire il post intervento chirurgico ed il post operatorio in una situazione cosi delicata quale era quella di suo padre.

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