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Cronaca Marcianise

Bidello muore dopo essere stato accoltellato, chiusa indagine su medici ed infermieri

A sei anni di distanza la Procura archivia l'inchiesta per la morte di De Simone

Fu prima accoltellato dopo una lite per un parcheggio e dopo il ricovero in ospedale il suo cuore smise di battere. Per la morte di Carmine De Simone, 53 anni, avvenuta nel 2013, c’è stata una indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha visto finire sotto processo 8 persone, tra medici ed infermieri, in servizio presso l’ospedale di Marcianise per presunte omissioni colpose in tema di colpa medica. 

A sei anni di distanza dal decesso, il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Anastasio ha disposto l'archiviazione del procedimento avviato al fine di accertare le singole responsabilità dei sanitari che ebbero in cura De Simone, condividendo il giudizio medico legale dei consulenti e periti, chiamati in questi anni a delineare i profili operativi nell'ambito del presidio ospedaliero di Marcianise, nonché la linea difensiva del collegio difensivo, tra cui gli avvocati Elpidio Garzillo ed Edoardo Tontoli,  che hanno sostenuto con convinzione l'assoluta infondatezza delle accuse rivolte ai sanitari. In tale scenario, il giudice, tenuto conto del noto principio di diritto stabilito dalla Corte di Cassazione con la sentenza Franzese, ha confermato l'assenza di un nesso causale tra le condotte dei sanitari e l'evento, chiudendo definitivamente la triste vicenda che ha visto vittima il tanto amato bidello della Ragioneria De Simone.

L’aggressione avvenne in via Montevergine. Il figlio della vittima aveva parcheggiato davanti alla finestra dell’assassino il proprio scooter e poi era andato via. Lla situazione degenerò in pochi minuti. Il pensionato scese nel cortile con un coltello a serramanico ed accoltellò il padre del giovane che aveva parcheggiato il motorino davanti alle finestre dell'indagato.

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