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Cronaca Sparanise

Morta dopo cura con la pillola anticoncezionale: 90 giorni per la verità

Riesumata la salma e svolta l'autopsia sul corpo di Rossella Fiato

Novanta giorni per la verità sulla morte di Rossella Fiato, la 34enne di Sparanise madre di 3 figli, spirata lo scorso 4 aprile dopo una terapia con la pillola anticoncezionale. Nei giorni scorsi la Procura di Santa Maria Capua Vetere, dopo aver riesumato la salma della giovane madre ha proceduto all'esame autoptico svolto all'ospedale di Caserta. 

I consulenti tecnici, Ernesto Catena ed Antonio Palmieri,  nominati dal pubblico ministero Nicola Camerlingo, titolare delle indagini, insieme al perito nominato dai familiari di Rossella, Pasquale Monetti, hanno svolto gli accertamenti. La relazione sarà depositata nei canonici 90 giorni. Poi la Procura valuterà se ci siano o meno responsabilità da parte dei medici che l'hanno avuta in cura. 

A denunciare possibili colpe mediche è stato il marito di Rossella che, attraverso l'avvocato Salvatore Piccolo, ha depositato un esposto che ha dato il La al lavoro degli inquirenti. Secondo quanto emerso la 35enne almeno da gennaio sarebbe stata in cura presso un dermatologo per curare un'acne cistica. Alla fine di gennaio Rossella, che lamentava irregolarità nel ciclo mestruale, si rivolse ad una ginecologa che le prescrisse la pillola anticoncezionale.

Da quel momento inizia il suo calvario. Settimane di malessere, con le gambe gonfie, formicolii, rigidità nervosa ad uno degli arti inferiori ed un problema alla pianta del piede. Nonostante le richieste alla professionista - sulla scorta anche dei consulti con il suo medico di base che le aveva suggerito di sospendere la cura - la ginecologa prima avrebbe attribuito quella situazione clinica al fatto che la donna "bevesse troppa acqua" poi di dormire con dei cuscini sotto le gambe per sollevarle ma senza mai consigliare alla donna degli accertamenti approfonditi, con le uniche analisi che sarebbero state fatte su iniziativa della stessa 35enne poco prima di morire. 

La mattina del 4 aprile, quando il marito era uscito per lavoro, Rossella riuscì ad avvisare i figli piccoli a cui chiese di allertare i vicini. "La mamma non si sente bene", disse loro. Poco dopo il suo cuore smise di battere. 

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