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Cronaca Castel Volturno

Inchiesta sul depuratore, l’ex presidente: “Bisogna indagare anche sui lavori”

Angelo Morlando raggiunto da un’informativa insieme all’ex sindaco

Dopo Dimitri Russo, un altro indagato nell’inchiesta sul depuratore comunale di Destra Volturno a Castel Volturno decide di dire la sua. Si tratta di Angelo Morlando, ex presidente della Volturno Multiutility Spa, finito nell’inchiesta insieme all’ex sindaco Pd. “Al momento - spiega - ho ricevuto un’informativa di garanzia che ritengo estremamente utile, perché mi darà la possibilità di produrre tutta la documentazione necessaria che attesti il mio operato avvenuto con diligenza, rigore, precisione, solerzia, attenzione e competenza, nel periodo novembre 2014–aprile 2016. Il presunto inquinamento del depuratore è stato ipotizzato da ausiliari della Polizia Giudiziaria nel luglio 2018, ben oltre due anni dalle mie dimissioni come presidente. Ci tengo a chiarire che dopo le mie dimissioni non ho avuto alcun più ruolo/rapporto, diretto o indiretto, sia nella Volturno Multiutility S.p.A. , sia nella Pubblica Amministrazione del Comune di Castel Volturno, sia in qualsiasi altro ente che potesse essere collegato alla Volturno Multituility S.p.A”.

Ed aggiunge: “Ho già fornito dichiarazioni spontanee agli inquirenti che chiariscono ampiamente la mia posizione e attestano che durante il mio operato numerosi sono stati gli interventi eseguiti e ancor di più gli interventi programmati e pianificati con cadenza praticamente quotidiana. Lo stato delle infrastrutture del Comune di Castel Volturno è stato da me più volte denunciato, peraltro producendo atti e documenti pubblicamente. Nel gennaio 2015 (dopo solo meno di due mesi dall’entrata in carica) ho prodotto, in qualità di presidente e in maniera totalmente gratuita, uno studio di fattibilità molto articolato e circostanziato sulla questione, in cui sono state evidenziate le carenze strutturali e le necessità tecnico-economiche. Lo stato della rete fognaria nelle località Bagnara/Destra Volturno, realizzata senza la sigillatura dei giunti e, quindi, causando ingressione di acqua marina e di sabbia che hanno di fatto reso nel tempo non funzionale l’intera opera, è un fatto noto dalla sua realizzazione, avvenuta nel 2003 ed è stato un danno enorme subito prima di tutto dal proprietario, cioè il Comune di Castel Volturno, e conseguentemente dal gestore, cioè dalla Volturno Multitutility S.p.A.. Sicuramente il sequestro preventivo d’urgenza disposto dalla Procura della Repubblica, in attesa della convalida da parte del G.I.P. , deve intendersi come un primo atto di un’indagine che sicuramente non si potrà fermare al 2015”.

Secondo Morlando “anche se sarà un lavoro corposo e impegnativo per la Procura, per fare totale chiarezza, bisognerebbe approfondire una serie di aspetti che riguardano la realizzazione originaria dell’opera (2003) il suo collaudo (2003) e i lavori affidati nel 2009 alla Gorrasi Cost con fondi della provincia di Caserta. Tale appalto fu messo in atto principalmente per eseguire le sigillature dei giunti dei tronchi fognari, ma proprio le sigillature non furono eseguite. Pertanto, ritengo che sarà doveroso andare indietro nel tempo per almeno ulteriori 12 anni e sarò sempre disponibile a fornire tutto il supporto possibile, affinché si faccia sempre più chiarezza”.

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