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Cronaca Mondragone

Vigili urbani, è guerra sui 'nuovi ordini' del comandante

La nuova circolare vieta, tra l'altro, "di entrare al comando col costume”. La Cgil chiede la revoca ma ottiene un secco 'no'. E la battaglia si sposta anche sui turni di lavoro

Una disposizione di servizio che appare molto stringente e che riguarda non solo l’orario di lavoro ed il ‘cambio turni’, ma anche il modo di rapportarsi con l’utenza e di presentarsi alla stessa. Ed è su questo atto del gennaio scorso che è scoppiata la guerra tra il comandante della polizia municipale di Mondragone Antonio Di Nardo ed il segretario generale della Cgil Fp Felice Zinno.

Gli ‘ordini del comandante’

L’anno nuovo per i vigili urbani della città Domiziana è iniziato infatti col ricevimento delle nuove “disposizioni di servizio” con le quali il comandante stabilisce dei paletti relativi agli orari di servizio (con una tolleranza di 5 minuti), la gestione delle ferie e dei permessi, passando per ‘divieti’ (come quello di fumare nelle auto di servizio e nei pressi dei locali del comando) finendo al vestiario. In particolare Di Nardo ha sottolineato come sia “necessario” per entrare negli uffici essere in divisa o comunque avere un vestiario consono, ricordando che sarà “vietato l’ingresso a dipendenti fuori servizio che si presentino n pantaloncini, costume e ciabatte”.

La diffida della Cgil

Ma le nuove direttive, che contengono anche ‘suggerimenti’ su come e quando compilare il reporting giornaliero, vietando anche di restare negli uffici oltre l’orario di lavoro se “non autorizzati preventivamente”, ha fatto scattare l’azione della Cgil che, per il tramite del segretario generale Fp, ha diffidato il Comune chiedendo la revoca del provvedimento. “Ogni disposizione relativa all’orario di servizio ed alla eventuale flessibilità in ingresso - si legge nella note di risposta - deve essere concertata con le organizzazioni sindacali e non rientra nella esclusiva competenza del comandante”. Sottolineando poi come “mentre l’amministrazione comunale parla di benessere tra i dipendenti, il comandante “non vuole garantire un ambiente di lavoro sereno”.

La guerra sui turni

Finita qui? Niente affatto. Perché dopo la risposta, tra il serio ed il faceto di Di Nardo (“non è stato intaccato l’orario di lavoro ed ho dato un’indicazione di tollerabilità di 5 minuti sull’orario di ingresso, che gli iscritti della Cgil possono anche non considerare presentandosi in orario sul posto di lavoro…”), il sindacato è tornata a far sentire la “propria presenza” chiedendo tutti gli orari di lavoro da dicembre a febbraio e ricevendo un altro “no” dal comandante della polizia municipale. E pensiamo che la ‘guerra’ non sia ancora finita.

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