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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Due condanne per minacce a Saviano: "Clan dei Casalesi non è invincibile"

Lo scrittore casertano ricorda i 13 anni dalla lettura del proclama con l'ultima frase di Gomorra: "Maledetti bastardi, sono ancora vivo"

"Questo processo non risarcisce, ma è stata una lunga battaglia che ha dimostrato come il clan dei Casalesi non sia invincibile". Lo ha affermato lo scrittore Roberto Saviano commentando la sentenza.

"E' stato un processo delicato che ha raccontato come un clan abbia cercato di intimidire chi scriveva del suo potere. Una sentenza - aggiunge - che mi dà speranza, ma che non mi restituirà i 13 anni di dibattimento e i 15 anni di vita sotto scorta. Vivere sotto protezione vuol dire vivere perdere la propria vita. Sono contento anche per Rosaria Capacchione, vittima di anni ferocissimi e sottoposta ad attacchi. Sono contento, infine, che questa sentenza sia stata pronunciata a Roma perché dimostra come il problema della criminalità non riguardi solo il Sud".

Poi ricorda. "Questa condanna arriva a distanza di 13 anni dalla lettura (nel 2008) in aula, da parte di Michele Santonastaso, dell'istanza considerata un vero e proprio proclama camorristico. Furono per me giornate infernali, fui trasferito immediatamente e fu rafforzato il mio dispositivo di protezione. Avevo già la scorta, ma da quel giorno la mia vita è stata compromessa per sempre. Però oggi mi va di riprendere le ultime parole di Gomorra, le parole di un ragazzo di 26 anni che non sapeva ciò che avrebbe affrontato. Posso farlo ripensando a me con tenerezza e una punta di orgoglio: Maledetti bastardi, sono ancora vivo". 

"Speriamo che da questa sentenza arrivi il messaggio che non si può impunemente aggredire chi fa informazione, né che si possa fare in una aula di giustizia. Noi saremo sempre al fianco dei cronisti, anche quelli meno noti, precari, o che non hanno la forza di denunciare. Una sentenza che ci impegna ad essere sempre più presenti". Ha affermato il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, commentando la decisione del tribunale di Roma.

Anche l'Ordine dei giornalisti della Campania, che si era costituito parte civile nel processo con l'avvocato Annamaria Ziccardi, esprime soddisfazione per le condanne per minacce rivolte in aula alla giornalista Rosaria Capacchione e allo scrittore Roberto Saviano. ​

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