Gli tolgono la pistola d'ordinanza dopo le minacce alla ex: svolta al Riesame

Accusato di maltrattamenti in famiglia, gli sequestrano la pistola d’ordinanza: archiviato il reato di maltrattamenti e ricondotto alla minaccia aggravata, ottiene il dissequestro dell’arma.

È la vicenda che ha visto coinvolto un appartenente delle forze dell’ordine di Teverola, indagato dapprima di maltrattamenti in famiglia ed in seguito del reato di minaccia aggravata nei confronti dell'ex moglie nei confronti del quale il GIP del Tribunale di Napoli Nord, nel giugno scorso, dispose il sequestro preventivo della pistola d'ordinanza modello Beretta.

La Terza Sezione del Riesame del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (presieduta dal giudice Francesco Rugarli, giudici a latere Giorgio Pacelli e Maria Compagnone) ha accolto l'istanza del legale dell'indagato, l'avvocato Francesca Luongo, disponendo il dissequestro dell'arma d'ordinanza e la restituzione all'avente diritto.

Il procedimento penale a carico dell'appartenente alle forze dell’ordine, nell'ambito del quale venne adottato il provvedimento di sequestro, nacque dalla querela sporta dall'ex moglie la quale denunciò le minacce di morte a lei rivolte in più occasioni dall'ex marito. Richiesta la restituzione dell'arma d’ordinanza, il gip del Tribunale di Napoli Nord la rigettò ritenendo immutato l'originario quadro cautelare.

Secondo la sezione del Riesame del Tribunale sammaritano l'originario quadro indiziario si è fortemente ridimensionamento tant'è che i fatti oggetto di contestazione inquadrati in prima battuta nel reato di maltrattamenti (archiviato) sono stati ricondotti nella meno grave ipotesi di minacce aggravate. La querela sporta dall'ex moglie dell'indagato venne immediatamente rimessa dall'ex moglie. Ciò ha portato il Tribunale a ritenere che difettino le esigenze preventive poste alla base del precedente provvedimento di sequestro preventivo disponendone così l'annullamento e la restituzione all'avente diritto dell'arma d'ordinanza oggetto del sequestro.