rotate-mobile
Cronaca San Cipriano d'Aversa

Messaggi in carcere durante i colloqui, ras dei Casalesi resta in cella

La Cassazione respinge il ricorso di Martinelli: ha chiesto la scarcerazione per motivi di salute

Enrico Martinelli, ritenuto elemento di spicco della fazione del clan dei Casalesi guidata da Antonio Iovine, resta in carcere. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai suoi legali volto ad ottenere il differimento della pena per alcune patologie di cui soffre il ras detenuto, oggi 57enne. 

La Suprema Corte - confermando la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Bologna - ha ribadito come le cure alle quali Martinelli si sottopone "possono essere adeguatamente trattate in ambito carcerario, senza innalzare il livello di sofferenza, proprio dello stato detentivo, anche in presenza di condotte non sempre collaborative dell'interessato". Non solo.

I giudici hanno sottolineato i presunti legami attuali con il clan che confermerebbero la pericolosità sociale di Martinelli. In particolare hanno puntato l'indice sia sui legami che il figlio di Martinelli avrebbe con elementi apicali del clan sia il fatto che durante i colloqui "utilizzando messaggi in codice ed un linguaggio criptico, ha ricevuto e fornito informazioni su fatti e persone del territorio sul quale ha esercitato una forte egemonia per un considerevole lasso di tempo nonché dimostrando interesse alle vicende narrate dai collaboratori di giustizia", si legge nella sentenza. Per questo il ricorso è stato dichiarato inammissibile. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Messaggi in carcere durante i colloqui, ras dei Casalesi resta in cella

CasertaNews è in caricamento