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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Casapesenna

Ordini durante i colloqui al 41 bis: assolto il boss Michele Zagaria

Il capoclan accusato di 'comandare' i Casalesi anche dopo l'arresto

Assolto. Michele Zagaria non avrebbe guidato il clan dei Casalesi dopo il suo arresto, precisamente nel periodo tra il 2014 ed il 2020. Questo il verdetto della corte presieduta dal giudice Marina Napolitano del tribunale di Napoli Nord nei confronti del boss dei Casalesi, arrestato a Casapesenna nel dicembre 2011.

Il pm della Dda Maurizio Giordano aveva invocato 16 anni di reclusione per Zagaria. Di segno opposto le argomentazioni dei difensori, gli avvocati Emilio Martino e Paolo Di Furia, secondo i quali Zagaria non avrebbe impartito direttive durante i colloqui in carcere con i familiari. Argomentazioni che evidentemente hanno colto nel segno con Zagaria che è stato assolto dall'accusa di associazione di stampo mafioso.

La Dda ha passato al setaccio anni di colloqui, di parole dette e non dette, di sguardi e segnali come quello fatto strofinando l'indice ed il pollice della mano a sua sorella Gesualda. Segni di soldi e sguardi complici finiti nelle relazioni di servizio della polizia penitenziaria che assisteva a quei colloqui. Parole criptiche come il sogno di una lavatrice che si è bruciata mentre era da un'altra sua sorella. 

Frasi sibilline pronunciate nei colloqui in carcere e durante i processi come la "stima per i propri coimputati" ed la non approvazione per la scelta di Nicola Schiavone di collaborare con la giustizia: "Stimo suo padre ma non lui", disse durante una delle udienze il capoclan. Circostanze che hanno portato la Dda a formulare una nuova imputazione di associazione di stampo mafioso per il periodo dal 2014 al 2020. 

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