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Cronaca Piedimonte Matese

Mazzette in cambio dei lavori: in manette funzionario casertano

Il 61enne è stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta "Alter Ego" della Guardia di Finanza. Interventi nei palazzi di giustizia con la promessa di un appartamento

C'è anche un funzionario di Piedimonte Matese nell'inchiesta della guardia di finanza di Roma sulle mazzette in cambio di lavori che ha portato all'esecuzione di 14 misure cautelari, 4 in carcere e 10 ai domiciliari. 

Si tratta di L.A.F., di 61 anni, che avrebbe affidato ad un imprenditore alcuni lavori in diversi palazzi di giustizia ricevendo in cambio, oltre alla promessa di un appartamento, l’impegno a sponsorizzarlo per la nomina a direttore generale della Direzione generale territoriale per il Centro sud del ministero Infrastrutture e Trasporti, nomina da ottenere con l’interessamento di un ingegnere assunto alla società capitolina Risorse per Roma. 

L'indagine, denominata "Alter Ego", svolta dal nucleo speciale anticorruzione della Guardia di Finanza ha riguardato in totale otto funzionari pubblici in servizio presso il Provveditorato Interregionale delle opere pubbliche del ministero delle Infrastrutture, il Provveditorato dell'Amministrazione penitenziaria, l'Ater, l'Istituto centrale di formazione per il personale della giustizia minorile e l'Ufficio per i servizi tecnico-gestionali del ministero dell'Interno e 12 imprenditori. Dagli accertamenti è emerso che i lavori, formalmente assegnati a diverse società, venivano eseguiti da uno stesso imprenditore. I funzionari pubblici venivano corrotti anche attraverso l'esecuzione o il pagamento di lavori di ristrutturazione presso appartamenti, condizioni vantaggiose nell'acquisto di immobili, sponsorizzazioni per trasferimenti d'ufficio, oppure assunzioni di familiari.

Illeciti nell'assegnazione di lavori svolti presso gli uffici della Corte di appello e altre opere realizzate nel palazzo di giustizia di Roma. E' l'ambito dell'indagine, in cui si ipotizza anche il reato di corruzione, che ha portato all'emissione di 20 misure cautelari personali su richiesta della Procura di Roma: quattro in carcere, due funzionari pubblici e due imprenditori, dieci ai domiciliari, sei all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

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