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Cronaca

Mazzette all'Asl: 4 processi 'sospesi' in attesa della riforma Cartabia

Le modifiche alla giustizia che entreranno in vigore a fine dicembre potrebbero avere ripercussioni sulle scelte degli imputati

L'inchiesta sullo scandalo mazzette al Dipartimento di Igiene Mentale dell'Asl di Caserta, con sede ad Aversa, si spacchetta in 4 tronconi paralleli. Tutti i fascicoli, finiti dinanzi al gup di Napoli Nord Daniele Grunieri, sono 'sospesi' in attesa della prossima entrata in vigore della Riforma Cartabia, prevista per il 30 dicembre, che potrebbe cambiare le scelte processuali di alcuni imputati. 

E' questo il motivo per il quale il giudice per l'udienza preliminare, accogliendo le argomentazioni degli avvocati Giovanni Cantelli e Raffaele Costanzo, difensori del direttore del Dsm Luigi Carizzone, 71 anni di Aversa e coinvolto in tutti e 4 i procedimenti, ha preferito rinviare i processi, nati dalla stessa inchiesta dei Nas, alla metà di febbraio. Gli effetti della riforma, infatti, potrebbero ripercuotersi sui procedimenti e da un lato ampliare le competenze dello stesso gup, dall'altro c'è la previsione che alcuni reati non siano più ostativi con alcuni imputati che potrebbero scegliere di accedere a riti alternativi come il patteggiamento con il beneficio della concessione di misure alternative alla reclusione. Il gup, nel corso dell'udienza, ha rigettato la richiesta di riunione dei fascicoli. 

Come detto sono 4 i procedimenti aperti. Nel troncone principale - che conta ben 33 imputati - con Carizzone è finito dinanzi al magistrato anche il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, accusato di traffico di influenze illecite per essere intervenuto, da componente della commissione regionale sanità, presso l'ex direttore dell'Asl Mario De Biasio (pure imputato) per prorogare l'incarico a Carizzone ottenendo da quest'ultimo un pranzo in un ristorante a Lusciano. Tra gli altri finiti dinanzi al gup anche il patron delle cliniche Michele Schiavone che avrebbe ricevuto grazie a Carizzone presso le sue strutture pazienti psichiatrici ed in cambio avrebbe fatto costosi regali al direttore del Dsm: tra borse firmate e bustarelle. 

Gli altri fascicoli, invece, due riguardano i progetti: Carizzone avrebbe attestato la partecipazione a progetti di infermieri ed amministrativi disponendo il pagamento per le ore extra lavorate con danno nei confronti dell'Asl. Un quarto procedimento, invece, si incentra su alcuni reati di falso tra cui spunta anche una falsa perizia medico-legale, richiesta da un avvocato (anche lui finito dinanzi al magistrato) nei confronti di una persona indagata per guida in stato d'ebbrezza. Una falsa perizia che avrebbe avuto la finalità di far archiviare il caso o di far ottenere all'indagato una pena blanda. Per la sua opera Carizzone avrebbe ricevuto un compenso di mille euro.

Si torna in aula a metà febbraio. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Carmine D'Onofrio, Raffaele Costanzo, Giovanni Cantelli, Giuseppe Stellato, Gennaro Iannotti, Angelo Raucci, Mauro Iodice, Carlo De Stavola, Umberto Pappadia, Emilio Martino, Vincenzo Domenico Ferraro, Filippo Santagata, Alfonso Quarto, Vincenzo Cortellessa, Ernesto De Angelis, Martina Piscitelli, Renato Jappelli, Gabriele Piatto, Giuseppe Nespoli, Vincenzo Motti, Vittorio Guadalupi, Gianluca Di Matteo e Luigi Iannettone. Nei giorni scorsi l'Asl ha conferito incarico ad un legale per costituirsi parte civile (costituzione che ancora non è avvenuta formalmente). 

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