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Cronaca Castel Volturno

La "marea nera" invade il mare per 3 km: il dossier in Regione

Le immagini satellitari e dei droni mostrano l'estensione della macchia scura nelle acque del litorale

La "marea nera" che si è riversata in mare dalla Foce dell'Agnena, tra Mondragone e Castel Volturno, si è estesa per circa 3 chilometri dalla riva per poi ridursi progressivamente. È quanto emerge dal dossier della Sma Campania che ha raccolto immagini satellitari, riprese aeree effettuate con i droni e rilievi cartografici. 

Il fascicolo in Regione

Il fascicolo, richiesto dall'Assessorato all'Ambiente della Regione Campania, ha documentato  l'evoluzione temporale del fenomeno della 'macchia scura' di forma semicircolare avvistata il 6 maggio scorso. L'opera di monitoraggio sul torrente Agnena ha mostrato come il fenomeno del plume scuro inquinante si sia originato tra il 3 ed il 4 maggio, ad oltre 3,5 km dalla Foce dell'Agnena, risalendo il canale a ritroso. L'arco temporale considerato nell'opera di rilevazione fotografica va dal 2 al 7 maggio.

La marea nera si estende per 3 km

I rilievi mostrano che nell'area interessata non si manifestano particolari fenomeni. Il 4 maggio, invece, appare palese il "plume" nero che si protae in mare per ben 3 km dalla foce. La marea scura continua ad appalesarsi anche il 5 maggio assumendo la particolare conformazione a semicerchio così come evidenziato dalle immagini di due diversi satelliti fino all'estremità dei due comuni (Mondragone e Castel Volturno). Il fenomeno tende poi a scomparire il 7 maggio, circostanza confermata dalle riprese aeree dei droni che hanno sorvolato il torrente Agnena e vari punti del tronco principale con annessi affluenti nella mattinata del 7 maggio.

Le indagini coi droni

Risalendo il canale per circa 3,5 km a monte il tronco principale del torrente presenta una colorazione molto scura che tende via via a ridursi con notevoli differenze cromatiche tra i due affluenti di destra e di sinistra. Secondo quanto evidenziato dal dossier della Sma Campania lo sversamento si è verificato a monte in giorni antecedenti all'avvistamento dello stesso alla Foce. Sul caso la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un fascicolo in cui sono finiti anche i rilievi effettuati dall'Arpac sul tipo di sostanze che sono finite in mare.

La Commissione

La questione dell'inquinamento del mare è stata trattata nel corso della Commissione "Terra dei Fuochi" in Regione. "Bisogna che passi chiaro il concetto – ha dichiarato il presidente della commissione Gianpiero Zinzi - che il nostro territorio non è una zona franca per gli sversamenti illeciti. Pugno duro contro chi inquina i nostri mari e danneggia la reputazione del territorio, a tutela delle nostre risorse e a sostegno degli operatori balneari. La seduta di oggi e la risoluzione approvata sono la dimostrazione che su temi importanti non possono esserci divisioni di sorta. In un momento di difficoltà siamo intervenuti per affrontare un’emergenza e nello stesso tempo proponendo soluzioni".

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