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Cronaca

Centinaia di persone senz'acqua, ora parte l'indagine: 2 consiglieri dai carabinieri

Maietta e Gentile sporgono denuncia alla Procura della Repubblica: "Danni ingenti ai cittadini, mancano provvedimenti concreti"

“Da tempo ormai si verificano episodi di interruzione dell’erogazione di acqua per uso domestico e igienico in vaste aree della zona collinare di Caserta, in particolare nelle frazioni di Casola, Sommana, Pozzovetere, Casertavecchia, anche nelle ore notturne". Sono questi i motivi che hanno spinto i consiglieri comunali Lorenzo Gentile e Domenico Maietta a sporgere denuncia alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. La querela è stata presentata nella giornata di sabato scorso presso il comando provinciale dei carabinieri di Caserta, sito in via Laviano. 

"La situazione è allarmante soprattutto durante l’attuale periodo estivo, ma è stata frequente anche negli scorsi anni - hanno sottolineato i due consiglieri nella denuncia - Al di là dei continui proclami i cittadini non si vedono garantiti i servizi essenziali, nonostante le continue sollecitazioni fatte agli uffici del concessionario Italgas e ai competenti uffici comunali. Questo vale per i cittadini e a maggior ragione per quanti tra loro appartengano alle categorie protette, oltre ovviamente ai disagi arrecati alle attività commerciali della ristorazione e ad altre attività produttive. Ad aggravare l’interruzione gratuita ed indiscriminata, senza alcuna causa di giustificazione (se non un’alterazione continua della tensione della corrente elettrica), è l’assenza di provvedimenti concreti".

Secondo quanto ricostruito da Maietta e Gentile, fondamentale per l’approvvigionamento idrico delle frazioni collinari e pedecollinari della città di Caserta è il campo Pozzi sito nella località di San Pietro ad Montes. “Questo campo viene alimentato da una serie di cabine Enel, una delle quali con il surriscaldamento dell’impianto di trasformazione elettrica ha sostanzialmente preso fuoco - hanno spiegato i due consiglieri comunali - Tale incendio ha impedito alle pompe di sollevamento di erogare l’acqua alle varie frazioni. Tale inconveniente si verifica spesso e allo stato non risulta intellegibile uno studio meticoloso ed attendibile". Tuttavia "il fenomeno è noto da sempre ad Italgas Acqua che, anziché verificare le infrastrutture esistenti, preferisce attendere tali eventi per attuare interventi, seppur costosi, non esaustivi e non portano alcun beneficio percepibile nell’immediato ai cittadini - hanno aggiunto Maietta e Gentile - Oltre al danno diretto per il gravissimo disagio provocato dall’interruzione dell’erogazione dell'acqua, va segnalato anche il danno provocato agli elettrodomestici, sia per l’interruzione che per la cattiva qualità dell’acqua al ripristino dell’erogazione". "Per risolvere tale annoso problema è necessario ammodernare i macchinari, fornire un gruppo elettrogeno di emergenza ed ammodernare le strutture murarie delle sale tecniche, aprire finestre ed areazioni per le innovative esigenze", hanno concluso i due consiglieri.

Toccherà ora alla Procura accertare la presenza di eventuali responsabilità nella vicenda ed applicare le dovute sanzioni penali. Intanto i due consiglieri si dicono disposti ad indicare altre prove e a costituirsi parte civile nel procedimento penale. 

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