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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

La panchina dove Rubina sedeva è vuota: "Era silenziosa e solitaria"

In strada quasi nessuno la conosceva: "Si era trasferita da pochi mesi. Passeggiava spesso sul corso"

Quella panchina di fronte casa dove Rubina Chirico amava stare seduta è vuota. A due giorni dall'atroce delitto della donna, uccisa a coltellate nel sonno per mano del figlio, la vita a corso Trieste, nel cuore di Caserta, scorre lenta. Una quasi "normalità", di una città che sta cercando di riprendersi dopo il lockdown.

"Era sempre seduta su quella panchina", dice qualche commerciante. Solo da pochi mesi Rubina si era trasferita in quell'apparamento in un palazzo storico al civico 42, non distante da piazza Dante e dalla Reggia. Poi l'emergenza Covid ed un quartiere che non è riuscito a conoscerla. Addirittura la 52enne non ha fatto in tempo nemmeno a cambiare l'etichetta sul citofono, con quel nome "Chirico", scritto con un pennarello rosso in mezzo a diversi studi professionali allocati nel palazzo.  

Una donna solitaria, silenziosa che per il suo look un po' vintage ed i lunghi capelli bianchi non passava inosservata ma, di fatto, nessuno ne conosceva quella silenziosa disperazione che l'aveva fatta diventare quasi invisibile. "Aveva spesso con sé uno zaino - rivelano i commercianti - la vedevamo passeggiare avanti e indietro qui in zona".

Passeggiate che non si è negata nemmeno durante il periodo di lockdown come la stessa Rubina ha testimoniato su Facebook in un post di fine aprile. "Non mi va di salire a casa mia - aveva scritto - Tempi di Coronavirus. Ma io sto sempre sola e ho camminato tantoì ... Sto seduta sulla panchina sotto casa. Mi rendo conto che il problema non è il covid 19 ma la gente che non ha civiltà! Che città la mia città". 

Sabato il delitto. Efferato, violento. "Abbiamo visto la polizia, poi l'ambulanza - si racconta in zona - Stavamo per chiudere il negozio quando abbiamo saputo dell'omicidio. E' stato brutto, difficile che qui accadano queste cose". Rubina è stata massacrata dal figlio Eduardo nel cuore della notte, mentre stava dormendo. Probabilmente ha urlato ma nessuno, come accaduto quando era in vita, ha sentito quel grido d'aiuto e di dolore.   

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