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Malore mentre fa jogging, rianimato con defibrillatore da un cittadino in attesa dei soccorsi

Vitulazio - Il giorno 16 giugno u.s. a Vitulazio un uomo (M.A.) mentre faceva jogging è stato improvvisamente colto da malore. Le urla dei vicini hanno attirato l’attenzione del M.llo di Marina Scialdone Cornelio che si precipitava sull’accaduto e...

Il giorno 16 giugno u.s. a Vitulazio un uomo (M.A.) mentre faceva jogging è stato improvvisamente colto da malore. Le urla dei vicini hanno attirato l’attenzione del M.llo di Marina Scialdone Cornelio che si precipitava sull’accaduto e dopo aver eseguito le prime e dovute procedure e realizzato che si trattava di un arresto cardio circolatorio, iniziava subito la rianimazione cardio polmonare in attesa che dei soccorsi avanzati fatti avvisare da una testimone presente sul posto. Poco dopo accorreva anche la moglie del M.llo Scialdone, Teresa Natale con il Defibrillatore. Nel frattempo il sig. Salvatore Vigliucci, giungeva per caso sul posto dando un’essenziale aiuto. Sempre eseguendo tutte le corrette procedure, il malcapitato è stato defibrillato per ben due volte prima che il suo cuore desse segni di ripresa. Dopo 27 minuti di rianimazione cardio polmonare, finalmente arrivava l’ambulanza ed il sig. M.A. veniva trasportato presso l’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere.

Sottoposto alle cure del dr. Cosimo Nave, cardiologo in servizio presso l’Unità Coronarica del PO Melorio di S.M.C.V., gli veniva diagnosticato un infarto miocardico acuto complicato da arresto cardio respiratorio. Oggi a distanza di pochi giorni dall’accaduto il sig. M.A. è a casa, con i suoi familiari e senza aver riportato nessun danno collaterale. Le parole del dr. Nave sono state testualmente: “incredibilmente rianimato con successo in mezzo alla strada dal M.llo Scialdone che oltre ad evidenziare una estrema perizia conoscenza delle tecniche di rianimazione cardio polmonare, si adopera nella comunità in cui vive per diffondere e sensibilizzare cittadini ed istituzioni al problema della morte improvvisa cardiaca”. Continua il dr. Nave “la soluzione a questo importante flagello consiste nel diffondere nei luoghi pubblici dei semplici e poco costosi apparecchi chiamati DAE (defibrillatori semiautomatici esterni) e addestrare al loro uso e alla rianimazione quante più persone possibili.

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