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Cronaca Casapulla

Maestre arrestate, genitori 'divisi' dopo l'indagine. il sindaco: "Siamo sconvolti"

Lillo: "Siamo vicini alle famiglie, attendiamo gli sviluppi dell'inchiesta"

Si predicava bene e si razzolava male, anzi peggio. Solo nella giornata di martedì, il giorno prima delle manette scattate ai polsi delle maestre accusate di maltrattamenti, i bambini della scuola paritaria di Casapulla finita al centro dell'inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha scosso come un terremoto un'intera comunità, avevano realizzato lavoretti per la giornata nazionale contro il bullismo. Una manina, inserita in un segnale di divieto con la scritta "No al bullismo". Lavoretti - le cui foto sono state postate sui social - che assumono oggi, alla luce degli arresti da parte dei carabinieri, tutto un altro significato. Perché quelle maestre che avrebbero dovuto insegnare ai propri alunni i valori di rispetto verso l'altro, che avrebbero dovuto insegnare che la prevaricazione e la prepotenza sono sbagliate, in realtà erano le carnefici dei loro stessi alunni. Erano loro le ‘bulle'. Le ricostruzioni della Procura - suffragate dalle immagini delle telecamere installate all'interno della scuola - raccontano uno scenario inquietante, da scuola degli orrori. Negli atti nelle mani degli inquirenti si parla di violenze, fisiche e psicologiche, che avvenivano in maniera sistematica. I bambini venivano puniti e costretti a stare con le mani in testa in un angolo, oppure fatti saltare dalle brandine, o, ancora, derisi. Umiliati. Questo è il bullismo che nei lavoretti veniva messo al bando. Predicavano bene e razzolavano male.

Il sindaco: “Siamo sconvolti”

Un’indagine che ha scosso Casapulla. “La nostra comunità è rimasta sconvolta dalla notizia dell’operazione dei carabinieri di San Prisco che ha portato all’esecuzione di ordinanze cautelare nei confronti di tre insegnanti di un istituto per l’infanzia privato che si trova nel Comune di Casapulla, accusate di presunti maltrattamenti nei confronti di alcuni bambini” ha commentato il sindaco Renzo Lillo. “L’amministrazione comunale è vicina agli alunni coinvolti in questa brutta vicenda e alle loro famiglie. Restiamo in attesa di ulteriori risvolti e siamo totalmente fiduciosi nell’operato della magistratura”.

Mamme con poca voglia di parlare

Oggi pomeriggio, fuori all'uscita dell'istituto, c'era poche mamme e la voglia di parlare non c'era. Diversi genitori, appena appresa la notizia dell'indagine in mattinata, si sono subito recati a scuola per portare via i propri bambini. Quelli delle Elemenatari, però, sono rimasti. "Sono persone perbene, mi sconvolge leggere certe cose" racconta una mamma dopo aver preso il figlio dall'istituto. La scuola resta aperta, seppur tra mille difficoltà.

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