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Cronaca Casapulla

Maestre arrestate, spuntano nuovi racconti: "Mia figlia non voleva andare perché le davano le botte in testa"

I genitori dei bambini hanno conferito incarico ai legali per costituirsi contro la direttrice e le due docenti

Credevano che fossero semplici capricci di bambini che non volevano andare a scuola. Così non avevano dato peso a quello che in realtà era un vero e proprio grido di dolore. Ed oggi, per i genitori dei bambini che frequentavano la scuola Piccole Pesti di Casapulla, c'è il senso di colpa. Un tarlo a cui oggi si sta provando a porre rimedio dopo l'inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha portato all'arresto della direttrice della scuola, Francesca Merola, e di due insegnanti: tutte finite ai domiciliari per maltrattamenti. 

Negli ultimi giorni i genitori della scuola, rimasta chiusa dopo l'azione della magistratura, si sono incontrati e si stanno organizzando per reagire. "Mia figlia diceva di non voler andare a scuola perché la maestra le dava le botte in testa", racconta qualcuno. Parole a cui non aveva dato il giusto peso: "sarà un piccio", avranno pensato. Ora non è più il tempo di girarsi dall'altra parte ma quello di ascoltare ed andare fino in fondo. Così alcuni genitori già hanno dato mandato ai propri legali per costituirsi contro la direttrice e le maestre violente. Al momento hanno depositato la nomina in Procura gli avvocati Luigi Tecchia e Domenico Pigrini. 

Ed ora il fascicolo nelle mani del pm Armando Bosso può arricchirsi di ulteriori elementi quali il racconto dei bambini e delle loro famiglie, persone offese nel procedimento incardinato. Nuove prove che andranno a sommarsi alle immagini agghiaccianti riprese dalle telecamere installate dai carabinieri nelle classi.

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