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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Mondragone

Macchia nera nell'Agnena, Legambiente vuole costituirsi parte civile al processo

Il torrente vittima di uno sversamento nel maggio scorso. Gli ambientalisti espongono lo striscione di protesta: "Che vergogna"

I volontari di Legambiente Campania, in occasione della tappa campana di Goletta Verde di Legambiente, si sono dati appuntamento stamane sulla foce del torrente Agnena a Mondragone per esporre lo striscione recante la scritta “Che vergogna”. Il torrente Agnena, infatti, è stato protagonista suo malgrado nel maggio scorso, di uno sversamento di acque nere, dovuto al malfunzionamento del depuratore intercomunale di Vitulazio. Una circostanza non nuova, verificatasi in passato almeno altre quattro volte, sulla quale sta indagando la Procura. Sulla vicenda Legambiente Campania ha annunciato inoltre che con il supporto del Centro di Azione Giuridica, ha inviato alla Procura un atto di interesse che una volta incardinato il processo, permetterà all’associazione di costituirsi parte civile.

Macchia nera in mare, era letame. Denunciati padre e figlio

Con i numeri e le storie del rapporto Mare Monstrum 2020, Legambiente ha messo in evidenza come la Campania detenga il record nella classifica del mare illegale registrando il maggior numeri di reati in merito ad abusivismo edilizio, inquinamento e pesca illegale. Sono 4.697 quelli contestati nel 2019, il 19,9% del totale nazionale, con un incremento del 35% rispetto al 2018. In Campania i predoni del mare viaggiano alla media di 13 reati al giorno, uno ogni due ore, ben 10 infrazioni per km di costa, con 4.305 persone denunciate e arrestate e 1.571 sequestri In particolare per quanto riguarda le infrazioni legate al mare inquinato in particolare scarichi inquinanti e mala depurazione, la Campania non teme rivali: sono 1937 le infrazioni accertate (+ 22% rispetto lo scorso anno) pari al 24,8% del totale nazionale, con 2004 persone denunciate e arrestate mentre sono 1084 il numero dei sequestri.

legambiente campania foce agnena mondragone1-2

Secondo i dati ufficiali dell’Istat , poco più del 44% dei comuni italiani è dotato di un impianto di depurazione adeguato agli stardard imposti dall’Unione europea. Ancora peggio: in 342 comuni, in cui risiedono circa 1,4 milioni di abitanti (il 2,4% della popolazione), è totalmente assente il servizio di depurazione delle acque reflue urbane: in Campania sono ben 55 comuni senza depurazione (3,9% della popolazione). “Con il blitz – denuncia Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania - vogliamo mantenere alta l'attenzione su foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge e che rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare. In molti casi dietro questi sversamenti c'è la mano criminale ed importante il ruolo di sentinella da parte dei cittadini responsabili. La nostra denuncia sulle carenze depurative - conclude Imparato di Legambiente - vuole provare a superare un deficit cronico, anche per tutelare il turismo e le eccellenze dei territori”.

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