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Cronaca Pignataro Maggiore

Soldi per un posto di lavoro in Vaticano: il 'finto carabiniere' respinge tutte le accuse

Avrebbe ottenuto dalla vittima 10mila euro in contanti e 30mila euro in oggetti preziosi

Ha contestato gli addebiti dichiarando la sua estraneità ai fatti. E’ quanto emerso dall'interrogatorio di garanzia di Carmine Cascio, 34enne napoletano, residente a Ciampino arrestato lo scorso 6 aprile per estorsione aggravata e continuata ai danni di una 50 enne di Frignano. L’uomo è stato ascoltato dal giudice per le indagini preliminari Daniele Grunieri del Tribunale di Napoli Nord.

Assistito dal suo legale Raffaello Savarese, Cascio ha chiarito al gip la sua posizione dichiarandosi estraneo alle accuse che gli vengono mosse. Secondo gli inquirenti, il 34enne, fingendosi un maresciallo dell'Arma dei Carabinieri con amicizie nello Stato Pontificio e allo Stato Maggiore della Difesa, prometteva posti di lavoro in cambio di denaro. La vicenda è stata ricostruita dai carabinieri della stazione di Pignataro Maggiore che hanno avviato le indagini a seguito della denuncia di una 50enne di Frignano, assistita dall’avvocato Marcello Lala.

Carmine Cascio (che ha nel ‘curriculum’ precedenti per possesso di segni distintivi contraffatti, furto aggravato, truffa, indebito utilizzo di carte di credito) aveva raccontato alla vittima di essere un militare dell'Arma in servizio presso i servizi segreti, con conoscenze in Vaticano, e che proprio tramite le sue 'amicizie' poteva intercedere affinché il figlio della vittima potesse essere impiegato in Vaticano. Una intercessione che, però, aveva un prezzo. Alla donna è costata 30.000 euro in monili e preziosi e 10.000 euro tra contanti e ricariche postepay fino a finire quasi sul lastrico.

Dopo la buona fede iniziale, la donna ha capito che qualcosa non stava andando nel verso giusto ed ha deciso di non pagare più: da lì sono subentrate le minacce di Cascio, secondo quanto raccontato dalla vittima ai carabinieri. Le minacce di morte erano dirette alla donna e al figlio della stessa. Trovato il coraggio della denuncia, sono partite le indagini dei militari guidati dal maresciallo Giuseppe Grumiro che hanno portato all'arresto del 34enne ad Aversa durante un ennesimo appuntamento tra Cascio e la vittima per il pagamento di una ulteriore tranche di denaro.

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